La società Tullio Abbate fallita per un debito con l'erario. Tra i clienti c'era Maradona

La società motonautica celebre in tutto il mondo aveva un debito non sanato nei confronti dell’erario

Tullio Abbate con Diego Armando Maradona che era suo cliente

Tullio Abbate con Diego Armando Maradona che era suo cliente

Tremezzina (Como), 3 dicembre 2020 - La Tullio Abbate Group è fallita. La sentenza è stata letta ieri mattina dal Tribunale Fallimentare di Como che ha accolto l’istanza presentata a fine gennaio dalla Procura. Negli atti, si parla di un debito di 230mila euro non sanato nei confronti dell’erario, a cui si sarebbero aggiunti altri 43mila euro tra 2016 e 2018. La prima istanza nei confronti delle società motonautica, celebre in tutto il mondo per la realizzazione di barche di lusso dai modelli esclusivi, risale allo scorso anno, ed era giunta dalla banca Monte dei Paschi di Siena, che aveva tuttavia deciso poi di desistere. Ma dal 2016, in osservanza di una precisa disposizione del procuratore capo Nicola Piacente, in questi casi gli atti vengono girati alla Procura, per consentire di verificare quali circostanze ci siano alle spalle di queste decisioni.

Lo stesso Procuratore ha quindi delegato un’indagine sullo stato di insolvenza societaria. È così emerso il debito erariale di 230mila euro, già iscritto a ruolo e scaduto, a cui si sono aggiunti altri 43mila euro emersi dal controllo svolto all’Agenzia delle Entrate: Ires e Iva non pagate nel 2016 e 2018 per circa 33mila euro, e 10mila euro di ritenute dipendenti o autonomi non versati nel 2016. Il 29 gennaio è quindi stata depositata l’istanza di fallimento della Procura, davanti alla quale la società ha chiesto il concordato: il Tribunale ha concesso fino all’8 settembre, ma il giorno prima della scadenza dei termini, la Tullio Abbate, dichiarando di essere in cerca di investitori, ha chiesto una proroga, sostenendo che c’erano state manifestazioni di interesse da approfondire. Ancora una volta è intervenuta la Procura, sostenendo che non c’era alcuna concretezza in tale prospettiva. Così il Tribunale ha rigettato la richiesta, dichiarando ieri mattina il fallimento societario.  

Tullio Abbate, pilota mondiale ed erede di una passione partita dal nonno, era considerato il mito della motonautica. È morto a fine aprile all’età di 75 anni, all’ospedale San Raffaele di Milano dove era stato ricoverato per coronavirus. Campione fin da giovane, dal 1975 aveva ereditato la passione per la progettazione e la velocità sull’acqua, dopo essere cresciuto nel cantiere di famiglia di Tremezzo. Ha vinto tutto: campionati Europei, gare mondiali, la Centomiglia del Lario. Nel 1969 aveva inaugurato il suo primo cantiere, quasi di fronte a quello del padre, iniziando a sperimentare materiali moderni e innovativi, come la fibra di vetro, per rendere sempre più leggere e veloci le imbarcazioni – 8500 realizzate in 45 anni, tra cui alcuni pezzi unici - che uscivano dal capannone sul lago diventato celebre in tutto il mondo.