San Martino, si guarda al futuro Setificio

È stata messa da parte, per sempre, l’ipotesi di trasformare la grande area dismessa in un polo universitario per studenti

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Messa da parte, per sempre, l’ipotesi di trasformalo in un polo universitario il San Martino si rimette in gioco come nuova sede del Setificio, grazie a un progetto di fattibilità presentato ieri a Villa Gallia dalla Provincia che in questi mesi ha agito su invito della Regione.

Da anni infatti se non a Como almeno al Pirellone qualcuno si è interrogato sul futuro di questa immensa area, oltre 288mila metri quadri, che comprende gli edifici dell’ex ospedale psichiatrico buona parte dei quali in cattive se non pessime condizioni, e l’imponente parco che anziché essere un polmone verde a beneficio di tutti i comaschi è praticamente dimenticato. Non da tutti però, perché sono anni che Fiorenzo Bongiasca accarezza l’idea di trasferirvi lì se non l’università almeno una delle scuole simbolo di Como, quel Setificio che racchiude fin nel nome la vocazione tessile della città e tuttora rappresenta più di un semplice istituto tecnico, non fosse altro che al suo interno a disposizione dei suoi 1.500 studenti ci sono anche due licei. Se a questo aggiungiamo che la scuola è sottodimensionata rispetto alle sue potenzialità e ogni anno costa, in manutenzione straordinaria, non meno di 2 milioni di euro, si capisce come mai trasferirlo al San Martino sarebbe un’idea tutt’altro che peregrina.

"L’idea di rilancio dell’area del San Martino è una di quelle cose di cui si parla da tanto senza mai far nulla, ma siccome sono uno di quelli che pensa che la politica serve a prendere decisioni nell’interesse della collettività ho deciso di fare la mia parte – spiega il presidente della Provincia che ieri ha presentato lo studio realizzato dallo studio dell’architetto Angelo Monti - Per questo abbiamo elaborato un progetto che non è certo definitivo ma sul quale chiediamo un confronto serio e costruttivo; tenuto conto che questo studio ha già ricevuto una formale condivisione da parte di Regione Lombardia e della Soprintendenza alle Belle Arti. Lo scopo che abbiamo individuato è duplice: dare una sede consona, moderna e funzionale al Setificio e restituire la fruibilità di un importante polmone verde alla città di Como". La scuola verrebbe trasferita nel corpo centrale dell’edificio, sfruttando i cortili per realizzare i lavoratori e un auditorium. "Stiamo parlando di un progetto di rigenerazione urbana – ha spiegato l’architetto Angelo Monti – con consumo di suolo zero, non verrebbe edificato nulla di più dell’esistente e anzi il progetto servirebbe per restituire alla città questa immensa struttura". Con 32 milioni di euro ce la si può fare in quattro anni, ma la difficoltà non è legata tanto alla necessità di reperire in fondi, che si potrebbero trovare con il PNRR, quando a coagulare attorno all’opera tutto il consenso necessario. A cominciare dal Comune di Como.

Roberto Canali