"Minor numero di studenti, ma le corse non andavano tagliate"

Como, i consiglieri di minoranza hanno chiesto al sindaco di potenziare il trasporto pubblico: "Alternativa ai mezzi privati"

Vittorio Nessi

Vittorio Nessi

Le corse tagliate in provincia di Como in seguito all’adozione della didattica a distanza nelle scuole superiori sono state 82 su 2.591, pari al 3% dell’offerta, "una riduzione minima" secondo Asf Autolinee che si è meritata gli strali di Pd, M5s, Svolta Civica e Civitas che hanno chiesto al sindaco di Como di potenziare il trasporto pubblico in città. "SPT Holding Spa è partecipata al 41,70% dal Comune di Como – spiega Vittorio Nessi (foto) di Svolta Civica -. La società, da un lato, è proprietaria degli impianti per il servizio di trasporto pubblico locale, e dall’altro è proprietaria di una quota di partecipazione di Asf Autolinee pari al 50,95%. In questa veste il Comune è quindi in grado di nominare il presidente del Consiglio di amministrazione e di orientare le iniziative dell’azienda". Secondo i consiglieri di minoranza è stato un errore ridurre le corse anche di fronte a un calo del numero degli studenti. "La diminuzione dell’utenza nelle ore di punta potrebbe consentire un trasporto in sicurezza degli altri utenti e fornire una valida alternativa al traffico privato", hanno concluso i consiglieri che hanno chiesto al sindaco di impegnarsi nei confronti dell’azienda per potenziare le linee cittadine e quelle extra urbane. "Siamo in costante dialogo con l’Agenzia del Trasporto pubblico locale, con cui ci aggiorniamo quotidianamente – spiega l’amministratore delegato di Asf, Alberto Toneatto –. Inoltre stiamo avviando anche gli opportuni contatti con aziende private per attivare, qualora si rendesse necessario, forme di flessibilità in modo da fronteggiare adeguatamente tutti i possibili scenari futuri e offrire il miglior servizio possibile per tutti i nostri utenti". Ro.Ca.