Lomazzo, il marchio Henkel vuole chiudere lo stabilimento

Nella città comasca dal 1933. Sono 150 i lavoratori a rischio

Doriano Battistin della Cgil nella riunione di ieri con i lavoratori della Henkel

Doriano Battistin della Cgil nella riunione di ieri con i lavoratori della Henkel

Lomazzo (Como), 12 febbraio 2021 - Rischia di chiudere i battenti, ma non per colpa della pandemia, lo stabilimento Henkel aperto nel lontano 1933 in paese, il primo in Italia del colosso della chimica tedesca specializzato nella pulizia della casa. "La produzione di detersivi e igienizzanti è uno dei pochi settori che non è andato in crisi con la pandemia, lo scorso anno l’azienda ha chiuso con un calo della produzione dell’1,5%, ciò nulla, motivato dalla volontà del gruppo di spostare la produzione altrove – spiega Marco Felli della Femca Cisl dei Laghi che insieme ai colleghi della Cgil e della Uil sta seguendo l’evolversi della crisi piovuta sul capo di 81 lavoratori – Semplicemente la Henkel di Lomazzo non deve chiudere, nei mesi scorsi avevamo chiesto conto all’azienda di mancati investimenti e cali di produzione, non ci hanno mai risposto adesso ne comprendiamo il motivo". In una nota diffusa nel pomeriggio di ieri l’azienda ha dettato l’agenda della crisi che, nei suoi propositi, andrà risolta entro la fine di giugno con la chiusura dell’impianto.

«La decisione si è resa necessaria per proteggere la stabilità e la competitività dell’azienda in una prospettiva di lungo periodo – spiega la multinazionale - In Italia, la capacità produttiva complessiva è da tempo superiore a quella di cui l’azienda ha bisogno per servire il mercato della detergenza e, di conseguenza, Henkel deve adattare il proprio assetto per continuare a rispondere con efficacia ed efficienza all’evoluzione della domanda e dei clienti. In 145 anni di storia, questo approccio ha permesso al gruppo di rimanere solido e competitivo nonostante il cambiamento spesso turbolento degli scenari di mercato. Le attività e i volumi attualmente gestiti dall’unità produttiva di Lomazzo verranno assorbiti da Ferentino e, in parte, da altri siti europei del gruppo. Lo stabilimento di Lomazzo cesserà la sua attività entro fine giugno 2021". Naturalmente lavoratori e sindacati non ci stanno: "Faremo di tutto per opporci a questa decisione, tra lavoratori e indotto sono 150 famiglie a rischiare di rimanere senza prospettive per il futuro".