I mobilifici della Brianza rischiano il tracollo: perso il 25% dell’export

Non c’è solo il tavolo del Cremlino, ormai famoso in tutto il mondo, solo nel 2021 Cantù ha venduto arredi per 23 milioni

Migration

L’Italia è finita nella lista dei “Paesi ostili“ di Putin e a Cantù, la capitale italiana e probabilmente Europea del Mobile in tanti hanno perso il sorriso. Nei primi nove mesi 2021 ne sono stati esportati per 22,8 milioni di euro, pari al 24,4% del totale venduto all’estero. Seguono i macchinari e le apparecchiature con 22,1 milioni (il 23,7% del totale) e i prodotti chimici (12,9 milioni, 13,8%). Al quarto posto ci sono i prodotti in metallo (6,5 milioni: 7%) e al quinto gli autoveicoli (4,3 milioni: 4,6%). Il dato era già in calo rispetto ai primi nove mesi del 2019, quando le esportazioni dei mobili avevano supero i 25 milioni di euro, con una perdita del 10%. Colpa del Covid, ma anche degli effetti delle sanzioni che da anni rendono più difficile il commercio tra i due Stati.

L’ultima tegola piovuta prima della guerra era stato il blocco delle esportazioni di legno dalla Russia, entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2022 verso i Paesi dell’UE. Già dal 2020 c’erano difficoltà a reperire legno sul mercato mondiale e nel marzo 2021 il prezzo era salito globalmente di oltre il 127%. Un colpo durissimo per oltre 307.500 lavoratori di oltre 71.500 aziende nel nostro Paese. L’Italia importa infatti circa l’80% del legno che poi lavora e vende in tutto il mondo. Nel 2019 le imprese italiane hanno importato dalla Russia oltre 36 milioni nel 2019 e altri 27 milioni di euro nel 2020. La quota comprende legno, prodotti in legno e sugheri, esclusi i mobili finiti. Quei legnami pregiati una volta arrivati in Italia venivano lavorati e ritornavano in Russia sotto forma di mobili italiani di pregio.

Ad esempio il grande tavolo del Cremlino, diventato suo malgrado protagonista della fallita trattativa con Putin dei leader europei prima dello scoppio della guerra, progettato su misura e realizzato a Cantù. Un legame consolidato quello tra Lombardia e Russia se si considera che nei primi nove mesi del 2021 le esportazioni sono state pari a 1,6 miliardi di euro: l’1,3% dell’export totale regionale. Rispetto ai primi nove mesi del 2020 si registra un incremento: +16,2%, pari a +222,1 milioni di euro. Nei confronti del medesimo periodo del 2019, il calo è stato del -1,5%: -23,6 milioni di euro. L’export italiano verso la Russia è stato di oltre 5,6 miliardi di euro ed è pari all’1,5% del totale. Con un aumento del 11,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2020 e del 0,1% rispetto ai primi 3 trimestri del 2019: rispettivamente +600,7 e +3,2 milioni di euro.

Le importazioni della Lombardia dalla Russia, nei primi nove mesi del 2021, sono state pari a 1,3 miliardi di euro (l’1,2% dell’import totale regionale). Rispetto ai primi nove mesi del 2020 si registra un incremento: +65,1%, pari a +503 milioni di euro (nei confronti del medesimo periodo del 2019, il calo è stato del -24,6%: -416,7 milioni di euro). L’import italiano dalla Russia ha sfiorato i 10,1 miliardi di euro (+44,7% rispetto al periodo gennaio-settembre 2020 e -7,5% rispetto ai primi 3 trimestri del 2019: rispettivamente +3,1 miliardi e -817,8 milioni), ed è pari al 3% del totale.