PAOLA PIOPPI
Cronaca

Como, bimba di 8 anni chiama i carabinieri: così salva la mamma e fa arrestare il papà

Violenza domestica a Dongo: la chiamata della piccola, terrorizzata ma lucida, ha permesso ai militari di entrare in casa appena prima che la donna venisse accoltellata dal marito fuori controllo

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I carabinieri sono entrati nella casa sfondando la porta e trovandosi di fronte l'uomo armato

Dongo (Como) – A chiamare aiuto, in piena notte, è stata la bambina di 8 anni, con il suo telefono cellulare. Ma i carabinieri di Menaggio, per entrare nell’abitazione da cui provenivano le urla, hanno dovuto sfondare la porta, trovando l’uomo ancora con il coltello in pugno, puntato verso le moglie. È stato così arrestato a Dongo un uomo di 38 anni di origine nigeriana, che domenica notte ha scatenato l’inferno in casa sua, aggredendo la moglie davanti alle bambine. Mentre il padre, ubriaco, minacciava la madre con un coltello da cucina, dopo averla malmenata, una delle bambine è riuscita a chiudersi in camera e a chiamare la centrale operativa dei carabinieri spiegando cosa stava accadendo e fornendo l’indirizzo di casa preciso. La pattuglie è arrivata pochi minuti dopo: dopo aver sentito il trambusto e le grida di aiuto provenire dall’interno dell’abitazione, a conferma ulteriore di ciò che stava accadendo, i militari hanno cercato di farsi aprire la porta, senza successo, decidendo quindi di scardinarla. Si sono così trovati davanti all’uomo che minacciava la moglie, impugnando un coltello e agitandolo verso di lei. I carabinieri hanno inizialmente cercato di calmare l’uomo e fargli abbandonare il coltello. Dopo alcuni minuti di conversazione, il trentottenne si è lasciato convincere a liberare la moglie e le figlie, che si erano barricate in un’altra a stanza, e che hanno potuto uscire di casa. La madre è stata subito portata all’ospedale di Gravedona per essere assistita e curata, in quanto presentava ferite. Poco dopo, l’uomo ha deciso di lasciare il coltello, ed è stato quindi bloccato e arrestato dai carabinieri. Dopo essere stata dimessa con una prognosi di dodici giorni, la donna ha denunciato quanto accaduto quella notte, aggiungendo altri episodi che hanno caratterizzato anni di maltrattamenti. Il trentottenne si trova ora al Bassone, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, in attesa che il magistrato della Procura di Como, Antonia Pavan, alla luce degli atti, valuti quali imputazioni formalizzare.