Caso Deiana, caccia al corpo nel bosco dei misteri

Sparita la buca in cui finì il 39enne di Villa Guardia ucciso nel marzo 2009: si cerca in un'area di alcune decine di metri quadrati tra Appiano Gentile e Olgiate Comasco di Paola Pioppi

Salvatore Deiana fu ucciso la notte del 9 marzo 2009 (Altobelli/Spf)

Salvatore Deiana fu ucciso la notte del 9 marzo 2009 (Altobelli/Spf)

Villa Guardia, 16 febbraio 2015 - Cani molecolari, sopralluoghi, persino ripetuti carotaggi con aste e bastoni alla ricerca di un’indicazione utile per iniziare a scavare. Ma dopo oltre un mese di ricerche, ancora fumate nere. Il corpo di Salvatore Deiana, ucciso la notte del 9 marzo 2009 a 39 anni, non si trova.

I ricercatori del Labanof di Milano, il Laboratorio di antropologia forense specializzato nella ricerca dei cadaveri e nell’analisi degli scheletri, stanno passando al setaccio un bosco di qualche decina di metro quadrato, tra Appiano Gentile e Olgiate Comasco. Una zona nella quale era già arrivata la Squadra Mobile di Como, coordinata dal sostituto procuratore Massimo Astori. Le ricerche erano iniziate, in via preliminare, analizzando le variazioni botaniche e le sedimentazioni del terreno. Ma senza esito, a causa di una vegetazione troppo fitta.

Il luogo nel quale si stanno svolgendo le ricerche è stato confermato a fine gennaio dalle dichiarazioni di Giuseppe Monti, il 34enne di Bregnano arrestato per quell’omicidio, avvenuto sei anni fa, al quale lui era presente pur senza avere interessi diretti nella morte di Deiana. Franco Virgato - 44enne di Appiano Gentile, già in carcere per l’uccisione, nel giugno scorso, di Ernesto Albanese - raggiunto da ordinanza di custodia cautelare con l’accusa di essere il secondo autore dell’omicidio di Salvatore Deiana - con il quale aveva una serie di trascorsi in sospeso - aveva passato un coltello a Monti, e lui aveva colpito per primo. Al seppellimento, la sera successiva, erano presenti entrambi, ma Monti non ha saputo essere preciso nell’indicare il punto in cui era stata scavata la buca. Le indicazioni che ha dato dopo l’arresto si sono rivelate imprecise. Così le ricerche continuano, nella certezza che il cadavere del 39enne di Villa Guardia si trovi seppellito in quel bosco. A questo punto, il suo ritrovamento è solo una questione di tempo. Per il resto, la dinamica, le motivazioni e gli autori di quel delitto appaiono quasi del tutto chiari agli inquirenti. Salvo qualche dettaglio ancora da chiarire, che potrebbe portare a coinvolgere altre persone, presenti nel locale pubblico di Vertemate con Minoprio la notte in cui è avvenuto l’omicidio, il cui ruolo è ancora da chiarire fino in fondo.