Campione, i dipendenti occupano il Comune: alta tensione

"Ci tengono ancora un po’ tranquilli, ma non abbiamo nemmeno il gasolio per scaldare casa nostra"

La protesta in Comune

La protesta in Comune

Campione d'Italia (Como), 2 ottobre - L’occupazione del Comune è scattata attorno a mezzogiorno di ieri. Un gruppo di ex dipendenti del Casinò e dell’amministrazione comunale, ha fatto ingresso nell’atrio del Municipio, deciso a non uscire. Un atto di protesta scaturito dall’ennesima delusione per gli ex lavoratori dell’enclave, in attesa di risposte dal 27 luglio, data in cui è stato dichiarato il fallimento di Casinò di Campione, che ha portato con sé le decine di esuberi dei dipendenti comunali. Ieri, mentre era in corso un incontro in Prefettura a Como con i rappresentanti sindacali, è arrivata nell’enclave l’ennesima ondata di delusione, quando è trapelato che non ci sarebbero state novità significative.

«Durante l’incontro del giorno 1° ottobre con il Prefetto di Como – spiega il comunicato diffuso dalle organizzazioni sindacali - che pur manifestando viva preoccupazione per la situazione della comunità campionese che si aggrava di giorno in giorno, ha dovuto comunicare che non era in grado di anticipare una data per l’incontro con il Ministero degli Interni né di ipotizzare un percorso con date o ipotesi di sviluppo della vicenda Campionese. Le Organizzazioni Sindacali e le Rappresentanze Sindacali Unitarie, a fronte di quanto illustrato dal Prefetto hanno ribadito a più voci la delusione e la preoccupazione che la mancanza di date e di un percorso di soluzioni possono ingenerare tensioni e azioni di difficile gestione in assenza di un tavolo immediato di confronto istituzionale. Al termine dell’incontro è stato notificato al Prefetto che la mancata risposta alle legittime aspettative obbliga le Ooss e la Rsu a organizzare a Roma una manifestazione che sia di richiamo e di sollecito alla politica sulla necessità di aprire con urgenza la Casa da Gioco che a tutt’oggi deve registrare una perdita di oltre 13 milioni di euro che avrebbero consentito di scongiurare le ipotesi di licenziamento in atto, nonché di soddisfare le necessità della cittadinanza di Campione».

Da quel momento il presidio permanente che da due mesi staziona davanti al Municipio, un centinaio di persone, si è trasferito al suo interno, con la ferma intenzione di non retrocedere facilmente. Una protesta contro i «66 giorni di nulla» di decine di persone in attesa di capire quale sarà il futuro. «Ci tengono ancora un po’ tranquilli, ma noi non abbiamo nemmeno il gasolio per scaldare casa nostra – si sentiva dalle voci di protesta che si levavano dal presidio - Ci avete tenuti calmi per sessantasei giorni, adesso basta… rimaniamo qui stanotte, perché non abbiamo più una casa dove andare».