Campione d'Italia: assegno di confine, no del Tar

Dipendenti statali impiegati in paese: ancora un diniego

Una protesta per la revoca dell’assegno di confine

Una protesta per la revoca dell’assegno di confine

CAMPIONE D’ITALIA (Como), 21 settembre 2019 – È destinata a fare storia, almeno nell’esclave, la decisione con cui il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso contro la delibera del commissario prefettizio Giorgio Zanzi che all’inizio dell’anno aveva revocato l’assegno di confine per decenni appannaggio dei dipendenti pubblici impiegati in paese. Una voce in grado da sola di raddoppiare, a parità di mansione, lo stipendio rispetto all’Italia e il principale motivo per cui «il posto a Campione» è stato considerato come l’Eldorado per generazioni di statali. NON è un caso che i 108 dipendenti comunali e i 16 carabinieri in forza nella stazione dell’esclave non ci hanno pensato un minuto a presentare ricorso contro i tagli che, nel caso degli uomini dell’Arma hanno superato i 3.500 euro al mese. «Nel bilanciamento dei contrapposti interessi deve ritenersi prevalente quello pubblico alla migliore e più efficiente gestione delle risorse economiche nell’interesse dell’intera collettività locale» con questa motivazione il Tar della Lombardia ha respinto la domanda cautelare presentata da alcuni militari chiedevano l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, della deliberazione del commissario straordinario del 15 maggio scorso che aveva fatto piazza pulita dell’assegno di confine. Adesso si attende la decisione di un altro Tar, quello del Lazio, che dovrà decidere sui tagli della pianta organica. Ad attendere la decisione sono una trentina di impiegati che erano già stati inseriti tra gli esuberi, si tratta però solo dei primi perché alla fine nei piani di Zanzi a mandare avanti il municipio di Campione saranno in 17. Uno stillicidio che prosegue ormai da più di un anno, da quando l’allora sindaco Roberto Salmoiraghi deliberò una riduzione draconiana della pianta organica per permettere al Comune di sopravvivere anche senza le entrare del casinò, dichiarato fallito dal tribunale di Como. Rispetto ad allora da 85 sono scesi a 59 i dipendenti che rischiano di dover lasciare il loro posto, tredici hanno deciso di accettare il trasferimento anche perché a Campione con il bilancio in rosso e senza fondi, ormai da un anno e mezzo nessuno riceve più lo stipendio. © RIPRODUZIONE RISERVATA