Violenza di genere e social

Numerosi episodi di violenza ai danni delle donne anche nell’ambiente virtuale

Milano, 15 novembre 2018 - Quando si parla di violenza di genere, si tende a circoscrivere il perimetro dell’allarme alla violenza fisica, che si scatena tra le mura domestiche, per un tradimento, un rifiuto o un banale litigio. Nell’immaginario collettivo sembra prevalere una visione tradizionale di violenza di genere, mentre in realtà le statistiche evidenziano novità importanti che riguardano il verificarsi di numerosi episodi di violenza ai danni delle donne anche nell’ambiente virtuale. Se n’è discusso ieri a Milano in occasione di un interessante convegno di avvocati promosso da Movimento Forense e Anai per affrontare il tema dei diritti dell’imputato e della tutela della vittima di violenza di genere.

Nino La Lumia, presidente del Movimento Forense di Milano, aprendo i lavori, ha lanciato l’allarme della violenza di genere nel web: «Si deve parlare con coraggio di violenza nel web, fenomeno spesso sottovalutato. Nel corso della propria vita il 6,8% delle donne ha avuto proposte indecenti o commenti volgari, osceni o cattivi sul proprio conto attraverso i social network e all’1,5% è capitato che qualcuno si sia sostituito per inviare messaggi imbarazzanti o minacciosi od offensivi verso altre persone. Questo capita anche agli uomini ma in percentuale minore».  Secondo un recente report della UN Women, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa della violenza e della discriminazione verso le donne, sono nove milioni le donne che affrontano ogni giorno attacchi in Rete. La violenza e l’abuso online contro le donne è diventata una esperienza molto comune che spesso si associa a diversità etniche, culturali, religiose o a disabilità. 

«La Rete – ha dichiarato la moderatrice della tavola rotonda, Maria Furfaro, responsabile del dipartimento diritto penale del Movimento Forense di Milano – diventa sempre più spesso un ambiente ostile per le donne, che vengono intimidite e minacciate. E la violenza nel web diventa spesso l’anticamera di violenze fisiche e abusi. È anche compito degli avvocati sottolineare l’importanza della prevenzione e della lotta a certi stereotipi». Nel convegno, che ha visto la partecipazione di avvocati, magistrati, psicologi e giornalisti, si è parlato di come sia possibile anticipare i comportamenti violenti e di quali tutele siano attivabili per proteggere le vittime.