Sorpresa: ora il vinile batte il cd

Gli Lp sono ormai oggetti-iconici in grado di regalare un'esperienza d'ascolto diversa. E vincente

La lettera

Caro Direttore, come scrive Stephen King: a volte ritornano. Succede anche con i dischi in vinile, che nelle vendite hanno superato i cd. È la prima volta in trent’anni. Eppure chi non ha finito per portare in cantina la vecchia collezione di 33 giri di quand’era ragazzo? Le mode passano e poi tornano.  Giulio, da ilgiorno.it-

La risposta

Lo confesso: sono anch’io tra quelli fuggiti, con l’esplosione del cd, dalla musica in vinile. Era il 1987, il mercato americano aveva già mandato in soffitta il 33 giri e spalancato le porte al compact disc. Molto più pratico, facile da custodire, apparentemente indistruttibile e capace di regalare ascolti impeccabili, senza i classici scricchiolii dei dischi in vinile. Poi però, dopo aver scoperto il fascino e il calore degli impianti a valvole, sono tornato al giradischi. Per altro convinto, come molti, che il suono dei vecchi 33 giri sia migliore di quello dei cd. Oggi concordo con i più esperti che, per quanto naturale per le nostre orecchie, il suono di un disco in vinile non sia superiore, ma semplicemente diverso. Perché diverso è il meccanismo di lettura della musica registrata nei due differenti supporti. Certo di superiore ogni Lp ha il suo essere oggetto-iconico. Eterno cordone ombelicale con gli anni spensierati dell’adoloscenza e con la migliore stagione del rock (per chi lo ama). Un fascino che si rinnova e che contagia anche i ragazzi di oggi. Fermarsi per un attimo e sedersi davanti a un piatto che gira non è tempo sprecato. sandro.neri@ilgiorno.net