Foto osé e nuove tutele

La pena aumenta se la diffusione di materiale “compromettente” avviene per mano del coniuge, anche separato o divorziato, o di una persona legata o che è stata legata a quella offesa

Milano, 9 maggio 2019 - Il mese scorso l’Aula della Camera ha approvato all’unanimità l’emendamento al disegno di legge sul codice rosso che istituisce il reato di revenge porn, la pratica di condividere pubblicamente e senza consenso dell’interessato immagini fotografiche o video intimi attraverso Internet. Il testo prevede che «chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e multa da 5.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chi, avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini o il video, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate al fine di recare loro nocumento». La stessa pena viene applicata anche a «chi ha ricevuto il materiale in questione, per poi pubblicarlo e diffonderlo, con l’obiettivo di recare un danno a colei o a colui che si vede nelle foto o nei filmati».

La pena aumenta se la diffusione di materiale “compromettente” avviene per mano del coniuge, anche separato o divorziato, o di una persona legata o che è stata legata a quella offesa. Il tema è caldissimo e bene fa il Movimento Forense di Milano, con la collaborazione dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia (previsti crediti formativi) e FronteVerso Network, a promuovere un convegno per approfondirlo. Si terrà giovedì 16 maggio alle 14 all’Istituto Zaccaria, a Milano. Titolo: “La tutela dell’immagine all’epoca dei social media”. «Durante il convegno – anticipa Nino La Lumia, consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano e presidente del Movimento Forense di Milano – parleremo di come tutelare l’immagine sul web perché oggi si posta con troppa disinvoltura, con lo scopo di ferire e danneggiare la reputazione altrui. Occorre intervenire in forma preventiva facendo informazione». E sul fronte dei rimedi come agire? «Con l’aiuto di esperti – fa sapere l’avvocato Maria Furfaro, responsabile del Dipartimento penale del Movimento Forense di Milano, che modererà i lavori – cercheremo di spiegare come comportarsi e a chi rivolgersi per ottenere sostegno ed aiuto in caso di violazioni. Naturalmente per contrastare questa piaga sociale è indispensabile impegnarsi nella famiglia e nelle scuole, perché molte vittime sono minorenni».