SANDRO NERI
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La scuola non può aspettare

Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina rassicura tutti e si dice certa che a settembre tutti saranno in classe di persona e non in collegamento da casa

Milano, 20 luglio 2020 -

DOMANDA:

Caro Direttore, mi sembra che di tutti i settori sui quali il Governo dice di puntare per una ripresa del Paese quello più in crisi sia la scuola. Si parla di teatri, palestre, barriere fra i banchi, ma si rischia di restare ancora al palo. Lo dicono anche i sindacati che così a settembre non si può partire. Marcella, Luino

RISPOSTA:

Sul ritardo e sulla confusione fin qui è impossibile darle torto. Non è semplice gestire però in sicurezza un piano adeguato per riportare i ragazzi in aula, oltre gli schermi della didattica a distanza e oltre l’esame di maturità facilitato forse da troppi 100, anche se non in Lombardia. Il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina - nell’intervista che pubblichiamo oggi - rassicura tutti e si dice certa che a settembre tutti saranno in classe di persona e non in collegamento da casa. Ma su come questo avverrà, se in palestra, in un cinema, a turno, non si sbilancia troppo. «Tutte le ipotesi sono in campo – dice – e sono tutte flessibili perché ogni territorio e ogni scuola, in base anche a dove si trova, possa fare la scelta più giusta per i propri studenti». E si punta anche a stringere un accordo col ministero della Cultura per utilizzare musei, archivi e biblioteche. La verità è che questo mese, come anche ad agosto, non ci dovranno essere ferie o vacanze, per preparare il rientro in aula. E soprattutto servono idee chiare. Altrimenti, si rischia davvero di non essere in grado di dare ai ragazzi un servizio essenziale al quale hanno diritto. sandro.neri@ilgiorno.net