La riffa di norme e divieti

Se le disposizioni diventano come lo yogurt con una data di scadenza perdipiù in costante cambiamento finisce che non ci si raccapezza

Milano, 4 agosto 2020 - 

LETTERA 

Mantenere o no norme restrittive sull’utilizzo dei trasporti pubblici? Mi sembra che le idee siano – diciamo così – varie. Certo così si copriranno meglio i costi del servizio, ma non è il modo amio avviso per rivedere anche il trasporto pubblico garantendo sicurezza. Giovanni P., Milano

RISPOSTA

Se le disposizioni diventano come lo yogurt con una data di scadenza perdipiù in costante cambiamento finisce che non solo non ci si raccapezza, ma alla fine in pochi credono che le disposizioni stesse siano attendibili. Va bene tirare il fiato e cercare di essere rassicuranti, ma quanto accaduto con le misure per i trasporti ferroviari si poteva evitare. Metti, togli, ripristina. Alla fine si corre il rischio di non sapere più come comportarsi. Un problema non da poco se è vero che un comportamento corretto è fondamentale per minare ancora di più la resistenza del virus. Visto che in tema di comportamento dall’uscita dell’isolamento non è che abbiamo dato grandi esempi la frittata si può considerare fatta, con il solito contorno di esasperazione di chi si è visto cancellare la partenza. Quella che doveva essere un’estate di riflessione, cautela e messa a punto di strategie perché non si debba più giungere a blocchi totali, sta diventando tutt’altro. Ma i rischi di questo sbracare sono elevati.