Final Eight Coppa Italia, Brescia batte Cantù al supplementare e va in finale

La Germani si impone 87-82 e conquista la prima finale della sua storia doce sfiderà Torino

Lee More in entrata

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Brescia, 17 febbraio 2018 - La Germani Brescia batte Cantù 87-82 dopo un supplementare e conquista la prima finale di Coppa Italia della sua storia. Il derby lombardo è stato tiratissimo: la Leonessa in  più occasioni ha avuto la possibilità di assestare la zampata vincente, ma Cantù nonostante gli acciacchi di molti suoi giocatori (e le poche rotazioni a disposizione di coach Sodini) non si è mai arresa recuperando nel finale una  partita che sembrava persa. Per Brescia la qualificazione alla finale contro Torino, in campo domani alle 18, è un altro tassello di una stagione magica.

Ancora una volta nella Leoenssa prova superlativa di Luca Vitali (19 punti, 4 assist) mengre nei brianzoli, provati dopo l'impresa contro Milano nei quarti di finale, vanno elegiati tutti a partire da Thomas sceso in campo nonostante un problema alla cavilgia che però non gli ha impedito di chiudere con 20 punti. Strordinario anche Burns,ex Brescia ora a Cantù, che ha chiuso con la sua classica "doppia- doppia" fatta di 11 punti e 14 rimbalzi. Nella Germani unica nota stonata l'infortunio muscolare per Moss uscito nel corso del terzo periodo 

GERMANI BRESCIA  RED OCTOBER CANTÙ 85-82 d1ts (20-18, 43-39;63-56; 76-76)  Brescia: Moss 5, Moore 15, Landry 17, Hunt 9. L.Vitali 19, M.Vitali 10, Sacchetti 5, Ortner 4, Traini 3. Ne Mastellari. Allenatore: Diana Cantù: Smith 19, Cournooh 4, Chappell 17, Burns 11, Thomas 20, Maspero, Parrillo 11, Raucci, Tassone. Ne: Crossariol, Pappalardo. Allenatore: Sodini Note. Tiri da 2: Brescia 18/41, Cantù 17/41. Tiri da 3: Brescia 9/29, Cantù 13/34. Tiri liberi: Brescia 24/33, Cantù 9/14. Assist: Brescia 17 (L.Vitali 4), Cantù 13 (Chappell e Smith 4). Rimbalzi: Brescia 49 (Hunt 11), Cantù 42 (Burns 14). Palle recuperate: Brescia 8 (L.Vitali 3), Cantù 4 (Burns e Smith 2). Palle perse: Brescia 12 (Hunt 4), Cantù 16 (Burns e Smith 4).