Laura Castelletti, prima sindaca di Brescia: “Così abbiamo respinto l’assalto del governo”

Parla la neo eletta che ha sconfitto Fabio Rolfi, uomo forte della Lega spinto in volata anche dalla premier Meloni

Brescia, Laura Castelletti nuovo sindaco

Brescia, Laura Castelletti nuovo sindaco

Brescia, 16 maggio 2023 – Una vittoria schiacciante: 55% dei voti al primo turno. Laura Castelletti è diventata volto del centrosinistra e metafora della Leonessa d’Italia. Ha vinto contro Fabio Rolfi, uomo forte della Lega spinto in volata anche dalla premier Meloni.

Cosa l’ha premiata?

«Si percepiva un clima favorevole da giorni. Loro hanno fatto sfilare i vertici di regione e governo, ma bresciane e bresciani non sono abituati a farsi dettare la linea. E hanno premiato la nostra capacità amministrativa».

Il centrosinistra tiene nelle città, come dimostra Brescia. La Regione Lombardia però sembra sempre inarrivabile.

«Il centrosinistra ha sempre tenuto nelle città, alle elezioni regionali come alle politiche. Le aree extraurbane sono più portate verso i conservatori, ma è un trend generalizzato che riguarda tutto il territorio».

L’alleanza con Azione e Iv, senza il M5S, è il modello anche a livello nazionale?

«La nostra alleanza – ben otto liste – si è costruita attorno a una visione di città. Il Pd è stato lungimirante: ha anteposto il bene di Brescia sostenendo una candidata capace di unire. Lo stesso vale per Azione, Italia viva, Sinistra. Al centro c’è un programma ampio ma condiviso».

Elly Schlein è stata tra le prime a congratularsi con lei. Come giudica i suoi primi passi alla segreteria del Pd?

«Da sindaca civica, non entro nel merito del giudizio di un segretario di partito».

E Giorgia Meloni?

«Non c’è niente di più lontano in termini di visione e valori rispetto alla sottoscritta».

Tema Pnrr: sta funzionando?

«Abbiamo risorse importanti, ora lavoriamo per la messa a terra e per recuperare risorse che altre amministrazioni non sono riuscite a ottenere».

Diritti civili e famiglie arcobaleno: da tempo lei è in prima linea. Cosa farà ora?

«Sono da sempre impegnata sui diritti civili, sì, ma i sindaci possono solo applicare le norme. La partita si gioca in Parlamento: servono le leggi».

Dopo la Capitale della cultura come immagina Brescia nei prossimi cinque-dieci anni?

«Abbiamo fortemente investito sulla valorizzazione del patrimonio. Oggi ci guardano da tutta Italia, dall’Europa e dal mondo: dobbiamo continuare in questa direzione».