Brescia, insulti e botte dai vicini: incubo lungo 4 anni

Una strada di campagna condivisa all'origine dei tormenti di un 68enne della Franciacorta. Chiesto l'ammonimento al questore

L’uomo è stato minacciato di morte, colpito al volto con un sasso e rapinato del telefono

L’uomo è stato minacciato di morte, colpito al volto con un sasso e rapinato del telefono

Brescia, 23 settembre 2018 - I primi screzi con i vicini sono iniziati nel 2014 subito dopo avere acquistato un fondo agricolo nell’Ovest della provincia. Da quel momento per un 68enne della Franciacorta è iniziato un incubo fatto di dispetti, insulti e minacce fino all’aggressione a colpi di pietra subita a luglio. Dopo l’ultimo episodio, il proprietario ha denunciato i vicini, padre e figlio di 79 e 47 anni, per lesioni, minacce e rapina e ha chiesto che la questura di Brescia intervenga con il provvedimento dell’ammonimento. All’origine dei comportamenti violenti di padre e figlio ci sarebbe una strada di campagna per il 75% di proprietà del 68enne e per la restante quota nella disponibilità dei vicini. A maggio 2015 i primi problemi con padre e figlio che avevano posizionato una serie di paletti all’ingresso del fondo per impedirne l’accesso al vicino.

Un mese dopo i due avrebbero ostruito un canale di scolo di proprietà del 68enne. Davanti al suo tentativo di rimuoverlo, il vicino più anziano l’avrebbe aggredito imbracciando una mannaia. "Lascia stare lo scolo o con questa ti taglio la testa", la minaccia che il 68enne avrebbe ricevuto nel corso dell’incontro e che aveva denunciato ai carabinieri. Dopo quell’episodio il clima sembrava essersi rasserenato, ma dal maggio 2016 le intimidazioni erano ricominciate. Prima pietre e tronchi messi per impedire al 68enne l’accesso al fondo, poi il furto di dieci piante di noce e il danneggiamento di dieci piante di olmo e infine la manomissione di una paratoia del canale per l’irrigazione del campo, con tanto di intervento del Consorzio dei canali irrigui che per impedire altre violazioni aveva chiuso con un lucchetto il dispositivo per il deflusso dell’acqua.

Dopo un nuovo periodo di tregua, le ostilità sono riprese la scorsa estate quando sarebbe avvenuto l’episodio più grave, quello che lo avrebbe convinto a chiedere alla Questura l’ammonimento. Il 10 luglio, il 68enne era stato affrontato dal più anziano dei vicini che per un futile motivo lo aveva minacciato con un badile. Qualche ora dopo era stata la volta del figlio che aveva bloccato l’auto del vicino e davanti alle sue proteste lo aveva colpito più volte al volto con un sasso prima di rubargli il telefono. Il 68enne era riuscito a fuggire, a chiedere aiuto alla polizia locale e a denunciare i fatti ai carabinieri.