Esine, l’avvocato della mamma No Vax: "Il certificato non è stato falsificato"

Il caso della signora, che nei giorni scorsi si è vantata su Facebook di aver “gabbato” l’asilo fino all’anno scorso frequentato dalla figlia

Vaccinazioni

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Esine (Brescia), 14 agosto 2018 - Da un lato c’è l’asilo, che dice di aver scoperto l’inganno, ha sporto denuncia e vuol tutelare non solo la salute dei piccoli iscritti, ma anche il buon nome della scuola, oggetto di critiche e «strumentalizzazioni» a sfondo politico. Dall’altro ci sono gli avvocati della mamma no vax, che nega qualsiasi falsificazione dei documenti. Il caso della signora di Esine, che nei giorni scorsi si è vantata su Facebook di aver “gabbato” l’asilo fino all’anno scorso frequentato dalla figlia – la materna paritaria Maria Bambina - truccando la carta con la prenotazione dei vaccini, ha invaso la rete ed è diventato un caso nazionale. Un caso sul quale adesso si dovrà pronunciare la magistratura. «La mamma ci ha portato una prenotazione del ciclo vaccinale che si è autocostruita in casa. Una volta scoperta che la cosa era stata fatta in modo fraudolento abbiamo sentito l’avvocato e consegnato le carte ai carabinieri insieme alla nostra denuncia» ha chiarito il preside dell’asilo Alberto Erculiani, che a sua volta ha il figlio primogenito tra gli iscritti. La vicenda ha suscitato amarezza tra i vertici della materna: «Le strumentalizzazioni sono all’ordine del giorno, anche noi dovremmo essere tutelati perché ci siamo attenuti alle indicazioni ricevute – continua Erculiani – ci sentiamo vittime in tutta questa faccenda».

Era stato del resto un giochetto da ragazzi, aveva scritto la mamma furbetta pubblicizzando l’impresa, imbrogliare per 12 mesi l’istituto scolastico: «Ti è rimasto un foglio mandato dall’Asl con su le vaccinazioni che devi fare? Io ho fatto così: l’ho preso, scannerizzato, cambiato data, fotocopiato e portato alla materna». Per Omar Cantaluppi però, lo stesso difensore della famiglia di Lovere il cui bimbo era stato respinto dal nido perché non vaccinato «non vi è stata falsificazione di alcun certificato né è stata prodotta alcuna autocertificazione o altra attestazione che abbia consentito l’accesso al servizio».