Brescia, 5 Stelle all'attacco: "Sos inquinamento al Sin Caffaro, Galletti intervenga"

La denuncia dei grillini: "Serve un decreto di emergenza"

L’impianto Sin Caffaro

L’impianto Sin Caffaro

Brescia, 11 maggio 2017 - Un decreto di emergenza per il Sin Caffaro. Lo chiede il Movimento 5 Stelle al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, che sabato sarà a Brescia. Nei giorni scorsi i veleni della Caffaro sono stati al centro della Commissione bicamerale Ecomafie. Come scrive il deputato grillino Ferdinando Alberti, durante le audizioni "è emerso come nel Sin Brescia-Caffaro, l’acqua inquinata non venga sufficientemente trattata e una volta utilizzata dall’impianto per il raffreddamento viene scaricata nei corsi d’acqua e terreni limitrofi. Sono 13 anni che non si affronta il problema in modo serio".

In sintesi, il M5S chiede che il ministro non faccia un’inutile passerella ma venga a Brescia con un decreto di emergenza, visto che la Caffaro "continua a inquinare". La questione degli inquinanti presenti negli scarichi industriali che poi vanno a finire nella roggia Fiumicella è nota da tempo. È stata la stessa Arpa, anni fa, a denunciare il mal funzionamento del sistema di trattamento delle acque, inidoneo soprattutto a fermare il mercurio. Negli ultimi mesi, è stato fatto l’efficientamento, anche se per risolvere il problema serve un intervento complessivo e radicale, di cui si sta occupando la società vincitrice del bando europeo indetto dal commissario Roberto Moreni.

"Siamo di fronte al solito atteggiamento populista dei 5 Stelle - replica l’assessore all’Ambiente Gianluigi Fondra - parlano di ciò che non conoscono dal punto di vista sia normativo che tecnico. L’acqua immessa nella roggia Fiumicella è trattata e deputata. Per il mercurio sono stati chiesti interventi che mi risulta siano stati fatti". Va detto che per il Pcb non c’è una legge che preveda un limite per gli scarichi industriali: la Provincia di Brescia ha avanzato una proposta, ora al vaglio dell’Istituto superiore di sanità. "Abbiamo avviato - sottolinea Fondra - una bonifica dietro l’altra, e finalmente si sta lavorando anche sul sito industriale. Non si fanno passerelle ma atti concreti".