Botticino Rugby Union, raccolta fondi per il nuovo centro sportivo

Serve un milione di euro

La Botticino Rugby Union

La Botticino Rugby Union

Botticino (Brescia), 9 dicembre 2018 - Un sogno rettangolare per una passione ovale. Quello che sta avvenendo a Botticino merita di essere celebrato. La Botticino Union, squadra locale di rugby che mangia fango e sputa sangue e sudore coi suoi atleti di tutte le età da 42 anni, ha lanciato una raccolta fondi da un milione di euro per la realizzazione del nuovo centro sportivo. Una meta irraggiungibile, si penserà. Invece no. E i motivi sono solidi come i garretti di un medianaccio di mischia. Eccoli. Il Comune ha fortemente spalleggiato questo progetto che andrebbe a riqualificare l’area su cui insiste l’attuale e vecchio impianto. Proprio per questo motivo ha deciso di donare 480mila euro: un pingue guiderdone che intanto garantisce la realizzazione del nuovo campo e di una attigua “piastra” polifunzionale per pallavolo e pallacanestro.

La restante somma, o comunque quello che sarà raccolto, verrà destinato al miglioramento dell’infrastruttura a cominciare da spogliatoi e illuminazione. Poi palestra, area feste, tanto verde e parcheggi. E anche qui le speranze di vittoria sono buone (mica come una partita dell’Italrugby contro gli All Blacks). Sì, perché oltre la battuta di cassa a tappeto dell’associazione sportiva, lo stesso Comune ha chiesto alla Regione di poter avere accesso a un finanziamento per coprire la parte rimanente del budget: entro l’anno dovrebbero avere risposta. Insomma, questo nuovo campo s’ha da fare. Perché lo sport, come racconta il sindaco Donatella Marchese affiancata dal tessitore del progetto nonché suo vice Paolo Rabaioli, "può fare tantissimo per la comunità. E’ per questo che crediamo molto in questa opera".

Del resto la Botticino Rugby Union ha dato ampia prova di profondo radicamento con il territorio. Non una mera associazione, ma anche un luogo dove riesce ad andare in meta anche l’inclusione sociale: per questo l’impianto è stato pensato per essere libero da qualsiasi barriera architettonica. "Oggi la nostra attività parte con i piccoli atleti di sei anni e arriva fino ai seniores, senza dimenticare i vecchi tesserati che restano vicini alla società ritrovandosi presso il campo per svolgere attività fisica e sostegno alle nuove generazioni di atleti", dicono dalla società.