Brescia, rapina al portavalori inventata: caccia aperta agli altri banditi

Rimarrà in carcere il dipendente della Fidelitas accusato di aver fatto sparire cinque valigie con 377mila euro

Carabinieri a Brescia

Carabinieri a Brescia

Brescia -  Rimarrà in carcere il dipendente della Fidelitas arrestato con l’accusa di essersi inventato una rapina ai danni del portavalori del quale era al volante, e da cui sono sparite 5 valigette con 377mila euro. Il gip, Matteo Grimaldi, ha convalidato il fermo ritenendo fondati i "gravi indizi di colpevolezza" e sussistenti le esigenze cautelari per pericolo di fuga e di reiterazione del reato. A casa del 41enne egiziano, a Bagnolo Mella, i carabinieri hanno trovato i bagagli fatti, come se fosse stato in procinto di allontanarsi.

Assistito dall’avvocato Federica Turano, ieri il vigilantes con il gip si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ma con dichiarazioni spontanee ha preso le distanze dalle contestazioni. "L’ho trovato spaesato - riferisce il legale -. Il mio assistito nega che le buste rinvenute nel cassonetto siano della Fidelitas. Quanto al percorso fatto l’altra mattina (secondo la procura diverso da quello dichiarato, ndr), può essersi sbagliato a riferirlo. Era confuso e agitato". L’uomo, doppia cittadinanza, il 12 luglio verso le 7,30 ha chiamato il 112 per denunciare di essere stato un’ora prima rapinato da un commando mentre si dirigeva in Valcamonica con il carico per uffici postali, negozi, banche.

Due banditi travisati gli avrebbero tagliato la strada tra Ceto e Braone, poi - pistola in pugno - lo avrebbero obbligato a scendere e dopo averlo immobilizzato spruzzandogli spray al peperoncino, si sarebbero dileguati. I carabinieri hanno subito capito che qualcosa non quadrava. Il tragitto dichiarato non ha trovato conferma nelle telecamere e nel gps del mezzo. Partito dalla sede di Brescia alle 6, il blindato non si è diretto in Valcamonica ma nel Veronese. Solo in un secondo momento si è recato in valle. Ma dell’agguato, e della berlina su cui si sarebbero mossi i banditi, non c’è traccia. Non solo: nel pomeriggio seguente il 41enne è comparso sotto gli occhi elettronici mentre buttava a San Zeno brandelli di sacchi. Si sospetta siano coinvolti dei complici.