
L’appello dell’associazione non ha portato il risultato sperato L’attività del rifugio dovrà cessare
Non ci sono margini, al netto di una svolta dell’ultima ora, per evitare l’ordinanza di sgombero dei 40 cani dei Pelosi della Bassa, attesa domani. "L’amministrazione comunale, in particolare il sindaco nella veste di autorità sanitaria – ha fatto sapere il primo cittadino, Luca Bosio – ha l’obbligo, verificata l’impossibilità a trovare una soluzione che accontenti le parti, salvo soluzioni dell’ultima ora, di eseguire l’invito rivolto da Ats a far cessare l’attività del rifugio".
Alla struttura, attiva da 3 anni come canile, da 30 come allevamento, mancano i requisiti per ottenere l’agibilità: box destinato all’isolamento, parchetto esterno al box, deposito mangimi e zona di preparazione pasti, spazio dedicato alla gestione amministrativa, servizi igienici. Diversi gli incontri del Comune con l’associazione, consapevole di non essere in ottemperanza rispetto alla normativa regionale vigente, pur agendo scrupolosamente in materia di benessere animale, ma che non può apportare modifiche a una struttura che non è di sua proprietà.
Da qui, la necessità di procedere alla chiusura dell’attività, con l’impegno di ricollocare i cani in una struttura già identificata, in possesso dei requisiti richiesti dalla legge. Imminente, quindi, la chiusura, nonostante la mobilitazione popolare degli ultimi giorni.