Omicidio Diva Borin, indagini sui tre testamenti: si avvicina la verità

Disposti nuovi accertamenti medici sul corpo dell’anziana, trovata seduta in poltrona, col letto rifatto

Il palazzo dove abitava la vittima

Il palazzo dove abitava la vittima

Urago Mella (Brescia), 10 marzo 2019 - Nei prossimi giorni le indagini relative all’omicidio dell’86enne Diva Borin, il cui corpo è stato trovato due sabati fa nella sua casa di Urago Mella, potrebbero arrivare a una svolta. Nelle scorse ore, difatti, le indagini della polizia di Stato sono continuate senza sosta: mirate sia a fare luce sui movimenti dei soldi presenti sul conto della signora, circa 30mila euro, sia sulla scelta di cambiare il proprio testamento. Non solo: gli inquirenti stanno cercando di capire come mai la donna avesse appena stipulato una assicurazione sulla vita. A favore di chi? Qualcuno le ha forse suggerito di farlo? O le ha suggerito di cambiare il proprio testamento? Il documento, tra l’altro, è l’ultimo di una serie di tre.

Nel primo, l’erede designata era una nipote che vive in Piemonte, nel secondo il nipote Christian. Il terzo dice che i soldi della donna andranno per il 70% a Salvatore Spina, l’amico della signora, che da tempo lei considerava un membro della famiglia e che le faceva da «tuttofare» e per il 30% al nipote. La casa sarà divisa equamente tra i due. Se il «tuttofare» aveva subito ribadito la propria estraneità ai fatti e di «essere a disposizione della Magistratura», il nipote ha dichiarato ai cronisti di essere completamente estraneo alla vicenda e di non volere soldi, tanto che nel 2013 aveva già rifiutato l’eredità del nonno. Intanto sono stati disposti nuovi accertamenti medici sul corpo dell’anziana, trovata seduta in poltrona, col letto rifatto. Potrebbe però essere stata uccisa in un altro punto dell’appartamento.

In casa ci sono molte impronte digitali, appartenenti a diverse persone. Diva Borin, inoltre, è stata strozzata a mani nude e con un foulard, ma ha anche segni di pressione sul collo. Sono forse entrate in azione più persone? Per questi motivi e per la necessità di altri accertamenti la Procura non ha ancora concesso il nulla osta per la sepoltura della sfortunata signora, che forse ha pagato con la vita la grande generosità e la sua eccessiva fiducia.