Oltre 10mila persone al corteo del Brescia Pride, che ha “invaso“ le strade di Brescia con musica e colori. "Questa non è una bella festa, però – ha ricordato Rob, presidente del Comitato Brescia Pride, al suo ultimo discorso con questa carica – la prima volta fu rivolta: questa frase dobbiamo ricordarla, perché il Pride è una bella lotta, che si rinnova, un grido collettivo di chi non accetta che sia il concetto di decoro a far decidere chi è meritevole di tutela e chi no. Noi siamo le creature “mostre“, gli incubi dei salotti delle persone bene che pensano di decidere dei diritti come se fossero merce di scambio".
Grande attenzione, nell’organizzazione del corteo, all’inclusione ed al rispetto di tutti: per questo sono stati destinati degli spazi per le famiglie, sono stati realizzati degli spazi delimitati da palloncini bianchi per chi necessitava di una parentesi di pace rispetto a rumori e calca. In piazza, tanti rappresentanti della maggioranza del governo della città e dei Comuni che hanno patrocinato la manifestazione (oltre a quello di Brescia, Moniga del Garda, Ome, Iseo, Provaglio d’Iseo, Padenghe del Garda, Cellatica, Borgosatollo, Cazzago San Martino, Rodengo Saiano, Rezzato, nonché l’Università degli Studi di Brescia). Alla politica, il popolo del Pride chiede di occuparsi di lui anche a telecamere spente.
"Vi aspettiamo quando lo sfavillio sarà spento – ha concluso Rob – siamo noi le creature mostre che vi chiamano alla responsabilità. Finché le nostre esistenze suscitano più scalpore del saluto fascista, non è abbastanza quello che si fa. Vi incito ad occupare anche le piazze meno visibili, come quelle a difesa dei diritti delle persone trans". Negli interventi, anche una menzione al Comune di Maclodio che, nei giorni scorsi, ha negato il patrocinio al pride, in quanto in contrasto con i "princìpi eterni" "Chiediamo al sindaco di Maclodio quali sono questi princìpi eterni?", la domanda dal palco. A chiudere la manifestazione, la sindaca di Brescia, Laura Castelletti. "Non si deve mai dare per scontato che la sofferenza e la discriminazione siano altrove – ha detto -. Siamo qui per ribadire che ogni persona deve vivere senza paura e senza subire discriminazione".