Valtrompia, giallo di Manuela Bailo tra appelli e sconforto: "Se qualcuno sa parli"

La 35enne non si trova da 17 giorni

Manuela Bailo

Manuela Bailo

Nave (Brescia), 15 agosto 2018 - «Chi sa, parli». Il mistero di Manuela, svanita con l’auto e i due cellulari il 28 luglio, non accenna a trovare risposte. E la famiglia Bailo, sotto il peso di un’attesa angosciosa, ieri ha rotto il silenzio chiesto una settimana fa diramando un appello: «Chi ha visto qualsiasi cosa, anche un minimo dettaglio, non esiti a chiamare le forze dell’ordine – ha sollecitato Arianna, la sorella minore di Manuela –. Vi prego, fatevi avanti». Arianna in particolare si è rivolta a chi vive «nelle zone limitrofe a Brescia». «Le telecamere di videosorveglianza hanno inquadrato la vettura a Brescia sabato 28 luglio. È una Opel Corsa a tre porte grigio metallizzata targata EF 460 GZ». La scomparsa dell’impiegata del Caf Uil ha gettato nello sconforto anche colleghi e amici. In particolare «la Francy», l’amica del cuore alla quale faceva riferimento l’ultimo dei sei misteriosi whatsapp inviati dal telefono della 35enne di Nave prima che il 30 luglio si spegnesse. «Manu dove sei??? Domani (oggi, ndr) dovremmo partire per la nostra vacanza che stavamo aspettando – si sfoga su Facebook Francesca Coccoli –. Ti sto aspettando come tutti. Torna, ti voglio bene». Le indagini proseguono nel più stretto riserbo. «Non ci risultano indagati», dice uno degli avvocati dei Bailo, Michele Radici.

Si cerca di ricostruire i movimenti delle persone a legate all’impiegata, incrociando tabulati e agganci delle celle telefoniche, si guarda a fondo tra gli affetti. Due, in specie: l’ex compagno Matteo Sandri, con cui la storia era finita ma che continuava a vivere con la 35enne in una casa tappezzata da 40 telecamere. Sandri è l’unico ad essere stato riconvocato in procura giovedì scorso. «Sono molto stanco, non ci sono notizie» ha tagliato corto lui ieri davanti a casa congedandosi gentile. E poi c’è un collega sposato, il nuovo amore di Manuela, in conflitto per una relazione contrastata e altalenante. Beatrice Raspa