BEATRICE RASPA
Cronaca

Valtrompia: giallo di Manuela Bailo, parla l'amica: "Dovevamo andare in Grecia"

Lei e Manuela si conoscono da un decennio e sono legatissime. L’ultima volta si sono viste e sentite giovedì 26 luglio

Manuela Bailo con l'amica

Manuela Bailo con l'amica

Nave (Brescia), 14 agosto 2018 - Tra le molte anomalie legate all’improvvisa scomparsa di Manuela Bailo, abituata a confidare i propri spostamenti e programmi in famiglia e agli amici più intimi, c’è anche un viaggio. Una vacanza in Grecia di una settimana che la 35enne di Nave aveva già organizzato con la sua amica del cuore, Francesca Coccoli. Lei è «la Francy», a cui fa riferimento l’ultimo messaggio inviato a Matteo Sandri («Sono con la Francy, avevo bisogno di parlare. Lei è l’unica che mi capisce») prima che lunedì sera 30 luglio il cellulare si spegnesse definitivamente. Il volo era fissato per domani, Ferragosto. «Avevamo prenotato ancora in aprile. Avevamo voglia di partire. Manu però non c’è, non parto più nemmeno io», racconta Francesca commossa.

L’amica in Italia dal Costa Rica, dove si è trasferita con il compagno, solo d’estate, una volta l’anno. Lei e Manuela si conoscono da un decennio e sono legatissime. L’ultima volta si sono viste e sentite giovedì 26 luglio. «Non so che cosa pensare, anzi, non voglio pensarci. Dico solo che lei non si sarebbe mai allontanata senza dire nulla». Il pensiero dell’epilogo peggiore – l’impiegata fatta sparire da qualcuno – ormai si è impadronito di amici, colleghi e parenti, che non riescono a parlarne apertamente ma lasciano intendere quel che temono. I sei Whatsapp, per esempio, inviati tra il 28 e il 30 luglio dal telefono privato della donna, per tutti sono stati uno dei primi campanelli d’allarme, una delle prime «anomalie» che ha fatto cambiare piega a questa storia caratterizzata da una sfilza di punti di domanda ed elementi che non tornano. «Per me non li ha scritti lei – aveva avvertito subito Francesca Coccoli –. Lo stile non è il suo». Anche Mario Bailo, segretario generale della Uil di Brescia (l’omonimia con Manuela, che lavorava al Caf, è casuale, ndr) scuote la testa: «È tutto molto strano – ammette –. In ufficio lei è sempre stata impeccabile, seria, mai si è assentata senza dare giustificazioni. Non è assolutamente da lei poi che non abbia risposto al messaggio in cui la collega le chiedeva un chiarimento su una pratica. Direi impossibile, alla luce dei comportamenti tenuti fin da quando lavora da noi». Dubbi, perplessità e preoccupazione crescenti sono stati subito manifestati anche dall’ex fidanzato Matteo Sandri, un lavoro all’Auchan di Roncadelle. La convivenza tra i due dopo le tensioni al momento della rottura, un paio d’anni fa, sembrava scorrere su binari di ordinaria tranquillità.

Anche se nella vita della 35enne c’era un nuovo amore, un collega sposato del quale parlava poco e con grande imbarazzo. E Sandri ne era al corrente. «Non so che cosa possa esserle successo, Manuela non è mai andata via da sola, sempre con amici o con qualcuno. Non ama nemmeno guidare a lungo. E in ogni caso sono certo: avrebbe avvisato», è la sua versione. La polizia giudiziaria giovedì scorso per un paio d’ore ha ispezionato le stanze di casa Sandri-Bailo «in cerca di elementi utili». Lui, però, seppure visibilmente scosso e provato – la stessa giornata per due ore è stato riascoltato dalla magistratura – si è detto «tranquillo» per sé, ma in grande ansia per la sorte della sua ex compagna. Sandri gode anche del pieno sostegno della famiglia di Manuela, che si fida di lui e sulla sua trasparenza è pronta a mettere la mano sul fuoco.