Macchinisti ubriachi sul Frecciarossa Brescia-Napoli, scatta l’inchiesta

Per la Polfer non c’è dolo. Il pm: interruzione di servizio

Frecciarossa

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Brescia, 30 aprile 2019 - La vicenda del Frecciarossa 9604, soppresso in stazione a Brescia all’alba di domenica prima di partire per Napoli perché i due macchinisti erano ubriachi, ora finisce in Procura. Il pm Erica Battaglia ha chiesto alla Polfer una dettagliata informativa sull’accaduto perché intende studiare a fondo i profili penali della condotta dei dipendenti di Trenitalia, un trentacinquenne e un ventitreenne. Il primo, in particolare, è stato sorpreso dal capotreno già a bordo del locomotore con un tasso alcolemico di 1,95 grammi, quasi quattro volte oltre il limite dello 0,5 consentito dalla legge per i conducenti di mezzi in strada. Il macchinista era visibilmente alterato, aveva già acceso i motori del Frecciarossa ma non ha fatto in tempo ad aprire le porte ai passeggeri in attesa sul marciapiede: è stato sottoposto all’alcoltest e bloccato.

Il collega più giovane, con cui aveva cenato la sera precedente, non si era invece presentato al lavoro. Rintracciato in albergo, è stato portato in ospedale in preda al malessere. Secondo la Polfer non ci sarebbe dolo nel comportamento dei macchinisti, dunque non vi sarebbero gli estremi per indagarli. La Procura però è di idea diversa, e ritiene che i due di qualche reato, fosse pure “solo” di interruzione di pubblico servizio, debbano rispondere. Le indagini proseguono. Intanto sul tavolo del magistrato è anche arrivato un esposto del Codacons che chiede di indagare per attentato all’incolumità pubblica. Beatrice Raspa