Lago d'Iseo, c'è un caso legionella

Contagiato un turista olandese. Immediato il ricovero a Ome. I primi sintomi al ritorno da un'escursione in barca

Legionella (foto repertorio)

Legionella (foto repertorio)

Ome (Brescia), 9 agosto 2018 - Brividi, dolori muscolari e cefalea, febbre. Uno stato di malessere generale, simile a quello che si manifesta in caso di influenza, ma che, per un turista olandese in vacanza nel bresciano, si è rivelato essere qualcosa di potenzialmente più grave. La diagnosi: legionella. Dopo i casi, anche mortali, registrati a Bresso, la malattia del legionario fa la sua comparsa anche nel bresciano, precisamente sul lago d’Iseo, dove l’uomo era in vacanza in un campeggio. Secondo le prime ricostruzioni, il turista, un uomo di mezza età, dovrebbe aver contratto il batterio a bordo di una barca che aveva preso a noleggio per un giro sul lago. Quando sono comparsi i primi sintomi, una persona che era con lui in vacanza, medico di professione, ha intuito che potesse essere legionella. Le analisi in ospedale gli hanno dato ragione. Ricoverato a Ome con una prognosi di cinque giorni, l’uomo non è in gravi condizioni.

Un grande spavento, dunque, ma per fortuna il pronto intervento ha evitato conseguenze ben peggiori: il batterio Legionella Pneumophyla può essere causa, infatti, di malattia simil-influenzale o di polmonite grave a mortalità elevata, come è accaduto nel milanese. L’infezione colpisce la popolazione in generale, ma diviene particolarmente pericolosa nelle persone immunodepresse, negli anziani, nei pazienti ospedalizzati. Nonostante colpisca individui sani ed in buona salute, alcuni fattori favoriscono la predisposizione alla patologia: patologie polmonari croniche, tumori ematici e patologie renali, immunodeficienza, fumo, assunzione di alcolici, età. È subito scattata l’inchiesta epidemiologica da parte di Ats Brescia, in linea con i protocolli ministeriali e regionali. Sulla base delle indicazioni fornite dall’uomo, che ha ricostruito i suoi movimenti delle ultime ore, sono stati fatti sopralluoghi e campionamenti, da parte del personale sanitario, per risalire alla fonte del contagio.

Sarebbe emerso che il batterio, che si trasmette mediante inalazione di aerosol (goccioline di acqua, spruzzi e gorgogliatori d’acqua), si annidava nell’acqua presente sulla barca a noleggio: il contagio sarebbe, dunque, avvenuto lì. L’imbarcazione non è stata posta sotto sequestro, ma ai proprietari è stata prescritta la dovuta disinfestazione per eliminare il batterio. Per quanto riguarda la prevenzione e il controllo, sono state fornite raccomandazioni sulla corretta gestione e manutenzione degli impianti idrici esistenti. Non è stato, invece, necessario disporre la chiusura del campeggio. Quello di ieri non è il primo caso di legionella registrato nel bresciano. Nel corso dell’anno, sono stati segnalati ad Ats Brescia 27 casi di legionellosi, incluso quello di ieri, che sono tutti risultati sporadici.