Iseo, rischio frana e tsunami: pronti a evacuare l’ospedale

La frana sul versante bergamasco del lago si muove e la struttura sanitaria è sotto il livello dell’acqua: "Prepariamo l’ordinanza"

Frana sul lago d'Iseo, rischio tsunami

Frana sul lago d'Iseo, rischio tsunami

Iseo (Brescia) -  Non c’è pace per l’Asst Franciacorta che, oltre all’esplosione dei casi di Covid ed alla gestione di due centri vaccinali, ora rischia di trovarsi ad affrontare anche l’evacuazione dell’ospedale d’Iseo. Un provvedimento d’emergenza a cui il Comune e l’azienda ospedaliera si stanno preparando, per il rischio che 1,5 milioni di metri cubi di materiale roccioso si stacchino dal monte Soresano, a Tavernola Bergamasca, finendo nel lago d’Iseo. La frana potrebbe provocare un’onda anomala che, nello scenario peggiore, potrebbe raggiungere i 5 metri, riversandosi sponda bresciana del Sebino. Per questo pomeriggio è prevista una nuova riunione del Centro operativo misto istituito dalla Prefettura, durante la quale saranno illustrati gli esiti del lavoro degli esperti, tra cui il geologo Nicola Casagli, che hanno fatto le prime valutazioni sull’andamento della frana e sull’entità dell’eventuale onda.

Nel frattempo , però, i Comuni stanno lavorando per adeguare i piani di evacuazione. "Abbiamo diviso il paese in 6 microaree – spiega il sindaco di Iseo Marco Ghitti – a loro volta divise in altre aree più piccole. Faremo informazione casa per casa, portando la cartina con le vie di fuga e i centri di accoglienza già indicati. C’è poi il problema dell’ospedale: aspettiamo i dati, ma al 99% dovrò fare un’ordinanza di evacuazione". Il nosocomio, infatti, è sotto il livello del lago, e vista la sua vicinanza all’acqua, in caso di onda anomala rischierebbe di trovarsi almeno con il piano terra allagato, cosa che comprometterebbe il funzionamento dell’impianto elettrico nonché la radiologia. Nel corso dell’ultima riunione in Prefettura, all’Asst Franciacorta è stato quindi chiesto di adeguare il piano di evacuazione dell’ospedale di Iseo, dove già sono state azzerate le prestazioni ambulatoriali (causa Covid e vaccini).

Si dovrà, quindi, pensare a riallocare i ricoverati altrove, perché non è possibile pensare di tenerli nella struttura visto il rischio di allagamento delle aree dell’impianto elettrico. L’auspicio è che si possa, ovviamente, evitare il peggio. Negli ultimi giorni, sembra che il fronte franoso abbia rallentato la sua corsa, accelerata la scorsa settimana quando radar e sensori avevano registrati movimenti dai 5 ai 20 millimetri al giorno, contro i precedenti 2 al mese. Per ora, il rischio sembrerebbe basso; secondo gli esperti, inoltre, se la situazione dovesse peggiorare, ci sarebbero dei segnali evidenti che consentirebbero di attivare i piani di evacuazione per tempo. Anche sull’onda anomala, saranno le simulazioni a dire finalmente se e quanto sia effettivamente probabile che questo scenario si verifichi.