Gardone, crollano lampadari: duecento alunni rimandati a casa

L'episodio nel corridoio dell’ala dell’istituto “Beretta“ che ospita otto classi

L’area interessata dal cedimento è quella di più recente ristrutturazione

L’area interessata dal cedimento è quella di più recente ristrutturazione

Gardone Val Trompia (Brescia), 17 settembre 2020 - C’è stato giusto il tempo di sentire il suono della prima campanella, il primo giorno di scuola. Poi, da martedì 15 settembre, per circa 200 studenti dell’indirizzo Itis dell’Iis Beretta di Gardone è tornato il momento di riaccendere i computer per la didattica a distanza. Questa volta non c’entra l’emergenza Covid, ma la caduta di due corpi illuminanti nel corridoio dell’ala destinata ad 8 classi dell’Itis (tre seconde, due terze, una quarta e due quinte).

Il fatto è accaduto lunedì, fortunatamente nel pomeriggio, attorno alle 15,30, quando non c’erano gli studenti. "Abbiamo avvisato subito la Provincia – ha spiegato il dirigente scolastico Stefano Retali – che ha provveduto ai controlli per motivi di sicurezza. Sono stati verificati anche gli altri corpi illuminanti. Di garanzie sulla tenuta non me ne danno, per cui non posso prendermi la responsabilità di far tornare i ragazzi senza avere la massima certezza sulla sicurezza. Non potevo che tenere i locali chiusi, contando sul fatto che possiamo usare la didattica a distanza, che qui da noi funziona bene".

Il dirigente sarebbe anche disponibile a usare i fondi della scuola per far tornare agibili i locali in breve tempo, ma la Provincia (che è competente per l’edilizia scolastica delle superiori) si è già messa in moto: questa mattina è previsto un nuovo sopralluogo da cui si potrà avere una stima dei tempi di intervento.

La notizia della chiusura dei capannoni dell’Itis praticamente dopo un solo giorno di scuola ha creato, tuttavia, sconcerto tra le famiglie, a cui è stata subito comunicata l’inagibilità per un periodo indeterminato. La domanda più ricorrente sui social è se non fosse possibile accorgersi prima del problema ed intervenire durante la lunga chiusura dei mesi scorsi. «In realtà – spiega Retali – stiamo parlando dell’ala di più recente ristrutturazione. È stata una sorpresa per tutti. Abbiamo tanti problemi, ma non siamo una scuola che cade a pezzi, non abbiamo mai avuto criticità di quel tipo, né ce ne saremmo aspettate negli spazi ristrutturati solo 3 o 4 anni fa".

Obiettivo, ora, è intervenire per riportare i ragazzi a scuola e ripristinare l’accesso ai laboratori nei capannoni  inagibili. "Su 73 classi, ne abbiamo 53 in presenza, con 1.100 studenti su 1.570. Spero di poter aver presto risposte chiare o di procedere in autonomia. Questo istituto è cresciuto molto in questi anni, meritiamo attenzione – conclude Retali – penso che la Provincia farà di tutto per risolvere il problema rapidamente".