di Federica Pacella
La trasmissione verticale? È possibile. Il team di ricercatori bresciani, coordinato dal professor Fabio Facchetti direttore del laboratorio di anatomia patologica dell’Università degli Studi di Brescia - Spedali Civili di Brescia, ha fornito per la prima volta le prove definitive che l’infezione Sars-CoV-2 possa passare dalla madre al feto attraverso la placenta. Lo studio è stato pubblicato sul numero di settembre della rivista EBioMedicine del prestigioso gruppo editoriale The Lancet. I ricercatori hanno esaminato la proteina spike del virus Sars-CoV-2 nella placenta di 101 donne che hanno partorito tra il 7 febbraio e il 15 maggio al Civile; di queste, 15 sono risultate positive al virus, 34 negative e 52 non valutabili. In particolare, lo studio si è focalizzato sulla placenta di una giovane donna ricoverata alla 37esima settimana, risultata positiva al virus, che ha dato alla luce un maschietto risultato anch’esso positivo a 24 ore dal parto, sviluppando polmonite con difficoltà respiratoria. Attraverso varie tecniche di indagine, i ricercatori hanno dimostrato la presenza di Sars-CoV-2 in diverse componenti della placenta, appartenenti sia alla madre che al feto. La microscopia elettronica ha permesso di identificare particelle virali anche in cellule endoteliali dei capillari del villo e – fatto mai osservato prima e prova definitiva della trasmissione verticale – in globuli bianchi fetali circolanti all’interno dei capillari. "Gli effetti e le conseguenze del coronavirus sulle donne in gravidanza e sui neonati sono poco conosciuti, ma la crescente segnalazione di casi di madri affette da Covid-19, i cui neonati hanno presentato segni di infezione precoce dopo la nascita, hanno indicato che la trasmissione di Sars-CoV-2 da madre a figlio è un evento possibile – dichiara il professor Facchetti –. I risultati del nostro studio dimostrano per la prima volta che la trasmissione verticale dell’infezione Sars-CoV-2 è possibile, seppur rara, e che essa si verifica mediante il passaggio del virus da cellule circolanti materne ai villi coriali della placenta". Sebbene sia noto che i meccanismi infiammatori scatenati dall’infezione sono i principali responsabili dei danni all’organo, nel caso della placenta, lo studio ha osservato come l’evoluzione clinica sia stata positiva, con una rapida guarigione di madre e figlio. Questo aspetto ha indotto i ricercatori a considerare che nel tessuto placentare la reazione infiammatoria possa avere delle caratteristiche peculiari.