Capriano: "Il vino non è mai stato contaminato"

Dopo il caso della discarica, parte il difficile lavoro di recupero d'immagine del territorio

L'assessore regionale Fabio Rolfi

L'assessore regionale Fabio Rolfi

Capriano (Brescia), 18 settembre 2019  – Se il problema  ambientale della discarica Metalli Capra è in via di risoluzione, ci vorrà del tempo per recuperare l’immagine del territorio di Capriano del Colle e, in particolare, delle sue aziende vitivinicole. Dopo l’approvazione da parte di Ispra e dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare del progetto di messa in sicurezza e bonifica del sito radioattivo della Metalli Capra, resta la preoccupazione per gli strascichi (involontari) che la vicenda ha avuto per il territorio, ormai associato al problema della radioattività. Lo ha riassunto bene l’assessore regionale ad Agricoltura, alimentazioni e sistemi verdi. "Il vino e le produzioni agroalimentari di Capriano del Colle non sono mai state contaminate dalla discarica. Alcuni allarmismi non circostanziati hanno danneggiato aziende e imprenditori sporcando l’immagine di un intero territorio»" In effetti, tutte le analisi effettuate nel corso degli anni dicono che le produzioni agroalimentari locali sono salubri e che le 80mila tonnellate di scorie metalliche radioattive, contaminate da Cesio 137, non hanno contaminato i terreni limitrofi alla discarica. Una buona notizia che dovrà essere ora ben comunicata, per sgomberare il campo da dubbi e ombre rischiano di avere ripercussioni concrete per i produttori. "Sul monte di Capriano – ha assicurato Rolfi – si produce vino di alta qualità, sempre più apprezzato in Italia e all’estero. La Regione Lombardia è pronta a concordare con il consorzio un piano di comunicazione che possa contribuire ad archiviare questa parentesi".