Barbariga: la seconda vita di Shanvir. Cuore nuovo, il 15 nel destino

Il quindicenne nato nella Bassa Bresciana da genitori di origine indiani ha ricevuto il trapianto nella stessa data in cui 4 anni fa moriva il padre

Shanvir Singh

Shanvir Singh

Barbariga - C’è chi parla di coincidenze, chi di Provvidenza. Comunque la si pensi, la storia di Shanvir Singh, un po’ di pelle d’oca la fa venire. Nato 15 anni fa a Barbariga, nella Bassa Bresciana, da genitori di origine indiana arrivati in Italia (come molti connazionali) per costruire un futuro migliore per i loro figli, da due mesi Shanvir era ricoverato al Niguarda di Milano, attaccato a una macchina che sostituiva il suo cuore mal funzionante in attesa di un trapianto, senza il quale non avrebbe avuto molte speranze di sopravvivere, visto che nelle ultime due settimane le sue condizioni si erano aggravate. In extremis, il cuore è arrivato, mercoledì 15 giugno, una data che, quattro anni fa, era stata segnata dalla morte del padre di Shanvir, per un infarto.

Una vicenda che ha scosso profondamente l’intera comunità di Barbariga, che, seppure a distanza, ha seguito la vicenda di Shanvir, sia nelle settimane del ricovero, sia nella lunga giornata dell’intervento, durato dalle 10,30 del mattino alle 19 di sera. In prima fila il sindaco Giacomo Uccelli, in costante contatto con la mamma di Shanvir. Era stato proprio lui ad annunciare, mercoledì mattina, che era stato trovato un cuore per il giovane. "Io ho perso mio padre alla stessa età, per lo stesso motivo – racconta il primo cittadino Giacomo Uccelli –. Anche per questo mi sento particolarmente vicino a questo ragazzo. Tutta la comunità ha una certa tenerezza per tutta la famiglia".

Ma in questa storia le coincidenze non sono finite, perché il 15 giugno è anche una data molto significativa per l’intera comunità di Barbariga, che celebra la festa del santo patrono, San Vito. Una casualità che ha caricato ancora di più di emozione il paese, che da sempre vive con grande intensità la festa patronale, diventata un momento in cui si intrecciano la fede, lo spirito della comunità, l’orgoglio per la tradizione sintetizzata nei casoncelli, prodotto di cui Barbariga è patria (in questi giorni, non è raro imbattersi nel sindaco o nel parroco che servono ai tavoli della sagra).

"San Vito è un santo ausiliatore – racconta Uccelli con la voce rotta dall’emozione – ovvero è annoverato tra i santi verso i quali veniva invocata una intercessione in particolari e gravi circostanze e per ottenere guarigione da malattie particolari. Guarì anche il figlio dell’imperatore Diocleziano. Io voglio credere che abbia interceduto per Shanvir, e che questo cuore glielo abbia dato un po’ San Vito e un po’ suo padre". Per ora la prognosi resta riservata, ma, grazie ai medici dell’ospedale milanese, l’intervento sembra essere andato bene. Per ora ancora c’è ancora un po’ di attesa, ma l’idea è di organizzare una festa per accogliere il ritorno di Shanvir.