Atalanta, preoccupa Koopmeiners: ancora out a un mese dall’infortunio

Il 25enne olandese è fermo dal 4 marzo contro l’Udinese per una lesione al bicipite femorale

Teun Koopmeiners

Teun Koopmeiners

Bergamo – Frenata un po’ inattesa per Teun Koopmeiners, che sta impiegando più del previsto a rientrare dall’infortunio muscolare alla coscia subito il 4 marzo, durante il primo tempo del match casalingo contro l’Udinese. 

Una lesione di primo grado della giunzione muscolo-tendinea del bicipite femorale sinistro, nulla di grave, tanto che RoboKoop, uscendo dal campo zoppicante, tranquillizzava il pubblico del Gewiss Stadium alzando il pollice destro: una noia muscolare che sembrava potesse risolversi durante la sosta per le nazionali, saltando solo le sfide contro il Napoli e l’Empoli. Addirittura c’era ottimismo sul fatto che il numero 7 potesse persino recuperare in tempo per l’Empoli, appena due settimane dopo lo stop.

Invece il 25enne centrocampista olandese, pur rinunciando anche alla convocazione con la nazionale olandese per le gare delle qualificazioni agli Europei e restando a lavorare con i fisioterapisti di Zingonia, non è riuscito a esserci nemmeno sabato nel derby a Cremona e anche questo pomeriggio ha svolto nuovamente una seduta di lavoro individuale dopo che la settimana scorsa aveva svolto tre sedute parziali con il gruppo, facendo ipotizzare che ormai fosse quasi recuperato e quasi pronto. 

Nessun allarme o problema specifico, nessuna ricaduta, semplicemente l’orange avverte ancora dei fastidi per cui si evita di forzarlo e si procede gradualmente nel percorso di pieno recupero, monitorandolo di giorno in giorno. 

Esclusi al momento nuovi esami diagnostici, almeno per qualche altro giorno e potrebbe comunque recuperare per la gara di sabato contro il Bologna. Koopmeiners (6 gol finora) prima dell’infortunio contro l’Udinese aveva giocato praticamente sempre, era stato titolare nelle prime 25 giornate con 24 partite giocate quasi interamente e una sola volta out, ma per squalifica, il 15 gennaio contro la Juventus.

Da qui il soprannome ‘RoboKoop’ perché appariva indistruttibile e inesauribile, un po’ come il connazionale e compagno di reparto Marten De Roon, un altro che gioca sempre.