Pontida, che faranno Umberto Bossi e i suoi fedelissimi del Comitato Nord?

Via alla storica manifestazione della Lega con il Senatur che resta a Gemonio e gli altri che ironizzano sulla svolta centralista di un partito nato con opposta visione

Umberto Bossi anche quest'anno non sarà a Pontida

Umberto Bossi anche quest'anno non sarà a Pontida

Pontida (Bergamo), 16 settembre 2023 – E l'"altra" Lega, quella che si richiama agli ideali delle origini e al gran demiurgo Umberto Bossi, andrà a Pontida? Il patriarca, assicura chi l'ha avvicinato o sentito, non si muoverà da Gemonio. E i suoi fedelissimi? Secondo alcuni Bossi avrebbe dissuaso dal partecipare al raduno anche quelli che avrebbero voluto essere nel pratone per contestare, perché una contestazione avrebbe avuto comunque il significato di riconoscimento della linea salviniana. Secondo altri, invece, il Senatur avrebbe lasciato i suoi liberi di decidere se essere presenti oppure no.

Il movimento, fondato da Bossi e battezzato con il nome eloquente e programmatico di Comitato Nord, è stata una scelta di campo precisa (anche se compiuta, è stato ribadito a più riprese, all'interno della Lega). Risale al 2017 l'ultima apparizione del fondatore a Pontida, per la prima volta, non salì sul palco. "Gli si è voluto evitare una contestazione", spiegò il suo acclamatissimo successore Matteo Salvini. I cronisti rintracciarono l'anziano condottiero in una trattoria, in solitudine quasi totale, salvo, pochi amici. "Sono un militante della Lega e andrò a fare un giro a Pontida!", è la sintesi di Paolo Grimoldi, coordinatore del Comitato Nord con Angelo Ciocca. Negli ambienti del movimento bossiano l'arrivo della Le Pen catalizza opinioni discordi. C'è chi sottolinea come l'interrogativo di fondo è se la Lega debba porsi a destra di Fratelli d'Italia o ritrovare la propria collocazione autonomista, federalista, liberista. Diversa l'opinione di chi ricorda che fra Salvini e Le Pen esiste un'antica frequentazione e che la presenza a Pontida della presidente del Rassemblement National non significa uno a spostamento a destra. Salvini non può essere accusato di questo. Il vero tema è dove è opportuno che la Lega si posizioni. "A Pontida andrò, se ci andrò, in bicicletta, da casa mia, giusto per vedere quanta gente c'è". E' tranchant Roberto Castelli, nome storico del Carroccio, ex ministro della Giustizia, fondatore e presidente dell'associazione Autonomia e Libertà. "Partecipare non ha nessun senso logico perché la Lega ormai è diventata un partito centralista. E' paradossale che venga a Pontida una super centralista come Marine Le Pen. Ma d'altro canto, come si diceva, anche la Lega è diventata "centralista". Nell'ottobre dello scorso anno era stato il promotore dell'autoconvocazione a Biassono dei militanti della Lega Nord che non avevano mai voluto aderire alle Lega per Salvini premier. Giovanni (Gianni) Fava, mantovano di Viadana, tre legislature da deputato, ex assessore regionale, è stato antagonista di Salvini per la segreteria nel 2017. Fava guarda a Pontida 2023 con una punta di disincantata amarezza. "E' la loro festa, non è la mia. Non ho nulla da festeggiare, ma rispetto la festa degli altri. Io e quelli che la pensano come me non festeggiamo. Quelli che la pensano come me si sono rifugiati nel non voto. In questa fase politica non c'è spazio per il recupero di quell'area nordista. Anche se l'idea era e rimane valida".

E' previsto l'arrivo in terra bergamasca di 200 pullman. Sono attesi da 20mila (come lo scorso anno) ai 30mila partecipanti, che potrebbero aumentare per l'effetto Le Pen. L'erba del pratone è stata tagliata, pronta l'insegna "Pontida 2023". Sul vetusto muretto torna al verde la scritta "Padroni a casa nostra", imbrattata lo scorso luglio. "A difesa della libertà" è lo slogan su un palco di 50 metri, con la scritta "Chi lotta vince, in Italia e in Europa". Due maxi schermi da 7 metri per 4 saranno ripresi da sei telecamere e un braccio meccanico.