Festa dell'Unità di Treviglio, scoppia il caso: tra gli sponsor c'è un sexy shop

Il negozio offrirà anche i gadget per i premi della tradizionale lotteria

Festa dell'Unità (Ansa)

Festa dell'Unità (Ansa)

Treviglio (Bergamo), 16 luglio 2018 - Il colore predominante sarà sempre il rosso. Ma questa volta, accanto a quello tradizionale della fede politica (anche se ultimamente assai stinto), verrà affiancato quello dell’eros. Sì, perché quest’anno la Festa dell’Unità di Treviglio, che prenderà il via giovedì nel capoluogo della Bassa Bergamasca, annovera tra i suoi numerosi sponsor anche il sexy shop  "L’isola del piacere". Basta dare un’occhiata sulla pagina Facebook della kermesse, per essere attirati dal logo del negozio, un volto languido di donna con gli occhi socchiusi per il piacere. 

Ma la vicenda, che ha fatto venire il mal di pancia a più di un militante della sinistra, soprattutto ai più duri e puri, per i quali la Festa dell’Unità è una sorta di religione civile, riserva altre sorprese, sempre a luci rosse. Il contributo dei titolari del sexy shop, infatti,non sarà soltanto una sponsorizzazione in denaro. Chi si aspetta di trovare, tra i premi in palio alla tradizionale lotteria le solite bottiglie di vino, i cesti di prodotti tipici (salumi, formaggi e casoncelli), buoni spesa o biciclette, che dovrà prepararsi a una novità: accanto ad un quadro o ad un biglietto per una giornata da trascorrere a Gardaland, si potrà vincere anche l’oggettistica del piacere, cioè i gadget offerti da "L’isola del piacere", dalla biancheria intima speciale ai sex-toys.

Le proteste di qualche attivista di sinistra non scalfiscono la convinzione di Alberto Vertova, neo presidente dell’associazione Amici della Festa dell’Unità, che respinge al mittente le accuse e cerca di non alimentare ulteriori polemiche. "Nei gestori del negozio – spiega Vertova – abbiamo trovato persone disponibili, che hanno voluto darci una mano e noi abbiamo accettato la sfida. Guardi, bisogna che tutti si tranquillizzino – sottolinea – specialmente quegli attivisti per i quali è stato un colpo scoprire che un sexy shop era tra gli sponsor della manifestazione: in fondo la nostra vuole essere una festa per tutti i gusti. Comunque – conclude tra il serio e il faceto l’organizzatore – stiamo ancora pensando se esporre i premi sexy con i relativi cartelli che li indicano, oppure no».