Sant’Agostino, l’ex chiesa suggestiva aula magna dell’Università di Bergamo

Ultimi ritocchi nel restauro da due milioni di euro di Alessandro Borelli

Il sindaco Giorgio Gori e l’assessore ai lavori pubblici Marco Brembilla

Il sindaco Giorgio Gori e l’assessore ai lavori pubblici Marco Brembilla

Bergamo, 4 settembre 2015 - Sono ormai in dirittura d’arrivo i lavori di restauro dell’ex chiesa di Sant’Agostino, in Città Alta, destinata, dopo decenni di incerto destino, a diventare l’Aula magna dell’Università di Bergamo. Il traguardo, ormai, è a portata di mano: la “prima” al pubblico per il nuovo spazio, da 600 posti a sedere, è fissata per l’inaugurazione del nuovo Anno accademico, lunedì 21 settembre alle 16.45, alla presenza del rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi. In questi giorni, con la posa delle poltroncine, fervono i preparativi per la sistemazione degli ultimi dettagli in vista dell’imminente scadenza: il manto erboso nei pressi del chiostro grande dell’antico complesso monastico, risalente al 1290 e soppresso nel 1797, era già stato risistemato a metà dello scorso luglio. Adesso, invece, la parte più consistente dell’intervento riguarda l’ex chiesa che conserva pregevolissimi affreschi delle origini.

L’edificio ad aula unica, con presbiterio trecentesco a tre absidi, comprende 15 cappelle laterali praticamente tutte affrescate mentre il soffitto, rifatto alla fine del Quattrocento, presenta dipinti bassomedievali in parte andati perduti dopo la sconsacrazione. «È uno spettacolo - dice l’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Frizzoni, Marco Brembilla -. Dopo Astino, i bergamaschi stanno per ritrovare uno dei gioielli più significativi della città. Dobbiamo all’Università la realizzazione di quello che a lungo, e da molti, è stato considerato un sogno inafferrabile. Tra pochi giorni, invece, potremo parlare di un obiettivo raggiunto».

L’intesa per la ristrutturazione del complesso, dove l’Ateneo orobico già da tempo disponeva di propri spazi e aule, era stata siglata nel novembre del 2012 dalla precedente amministrazione di centrodestra guidata dal sindaco Franco Tentorio. In base all’intesa, l’Università si è fatta carico per intero dei costi del cantiere - circa 2 milioni di euro - riconoscendo però al Comune la possibilità di utilizzare la nuova Aula magna per esigenze proprie per il 25 per cento del tempo. Di converso, Palafrizzoni scalerà l’importo dell’investimento dal contratto di locazione, della durata di 12 anni, per la concessione del complesso, con un introito, già al netto dello sconto, di 200mila euro. Il rifacimento ha compreso anche la realizzazione di un nuovo impianto elettrico e di quello per il riscaldamento. «Completiamo così - è il commento del rettore dell’Ateneo, Stefano Paleari - il progetto relativo al Polo umanistico della nostra struttura universitaria. Quest’ultimo andrà ad aggiungersi al Polo ingegneristico di Dalmine e a quello economico di via dei Caniana». Tra il 2002 e il 2012 l’Ateneo ha investito oltre 90 milioni in infrastrutture destinate alla formazione e all’insegnamento.