Omicidio di Seriate, l’assassino non si è ripulito dopo l’omicidio

Sangue che non c’è. Sangue che compare. Come un gioco di scatole cinesi nel giallo di Seriate. Non è stato trovato nei tubi del lavandino del bagno attiguo alla cucina dove Gianna Del Gaudio è stata sgozzata

Gianna Del Gaudio

Gianna Del Gaudio

Seriate (Bergamo), 30 ottobre 2016 - Sangue che non c’è. Sangue che compare. Come un gioco di scatole cinesi nel giallo di Seriate. Non è stato trovato nei tubi del lavandino del bagno attiguo alla cucina dove Gianna Del Gaudio è stata sgozzata, li 26 agosto. La conclusione dovrebbe essere che l’assassino non si è lavato le mani né ha ripulito l’arma del delitto: il cutter ritrovato il 6 ottobre che infatti era sporco di sangue. C’è una traccia ematica, invece, sul piano del lavandino, accanto allo spazzolino da denti. Una traccia «mista»: sangue della vittima e Dna del marito, Antonio Tizzani, indagato per l’omicidio.

Potrebbe essere una presenza interessante come potrebbe significare che la professoressa aveva gengive che sanguinavano. Il grande interrogativo riguarda i guanti bianchi in lattice trovati con il cutter in un sacchetto. Sui guanti è stata individuata una traccia in cui al sangue di Gianna è sovrapposto un Dna maschile sconosciuto. Sono stati raccolti 70 campioni salivari da cui gli esperti del Ris estrarranno i Dna da comparare con quello ignoto.