Verdellino, Maier Cromoplastica chiude: 92 dipendenti a casa

L’azienda vuole liquidare tutti i dipendenti. Scioperi in vista e mobilitazione di sindacati e parlamentari bergamaschi

Il presidio di protesta alla Maier Cromoplastica di Verdellino

Il presidio di protesta alla Maier Cromoplastica di Verdellino

La Maier Cromoplastica di Verdellino, azienda specializzata in stampaggio e cromature di materie plastiche, ha comunicato l’intenzione di cessare l’attività e di liquidare tutti i 92 dipendenti, confermando al contempo tre settimane di chiusura estiva. Un brutta notizia per il mercato del lavoro bergamasco. Il direttivo provinciale della Fiom Cgil di Bergamo è riunito da mercoledì sera all’esterno dell’azienda con i lavoratori della Cromoplastica, in sciopero e in presidio dal 23 giugno scorso. Il timore dei lavoratori è che, dopo luglio, l’azienda non riapra più. «Riteniamo inaccettabile tale scelta che avrebbe ricadute sociali molto pesanti e il nostro obiettivo resta il mantenimento dell’occupazione anche con l’eventuale subentro di altre società interessate a rilevare l’attività produttiva oppure a reindustrializzare il sito — ribadisce la Fiom Cgil —. Questo è l’ennesimo esempio di una multinazionale che si disimpegna nel nostro territorio non curandosi delle conseguenze sociali che ciò potrebbe comportare".

"Purtroppo la società non ha dato altre informazioni rimandando il tutto a quando i liquidatori si saranno insediati " ha commentato Mirco Locati, di Fim Cisl Bergamo - si aspettavano una maggiore disponibilità al dialogo". Per questo l’assemblea ha deciso di proseguire fino a domenica con il presidio "h24" e poi da lunedì saranno messi in atto scioperi articolati e sarà mantenuto il presidio con l’intento di impedire alla proprietà di svuotare il sito produttivo. "Fim Cisl ritiene la scelta aziendale un errore e chiede un ripensamento per salvaguardare la piena occupazione e il mantenimento del sito produttivo".

Sconforto anche tra le fila dei parlamentari bergamaschi. "La decisione della multinazionale spagnola Maier è sconcertante e inaccettabile - hanno sottolineano Antonio Misiani, Elena Carnevali e Leyla Ciagà del Pd - .Come parlamentari del Pd abbiamo depositato interrogazioni alla Camera e al Senato e abbiamo preso contatto con il ministro del lavoro Andrea Orlando, che incontrando la ministra del lavoro spagnola Yolanda Diaz ha espresso forti preoccupazioni per il futuro della Maier e ha sollecitato l’attivazione di un confronto tra l’azienda, i sindacati e le istituzioni". «Decisione grave", aggiungono i parlamentari leghisti Simona Pergreffi, Alberto Ribolla e Daniele Belotti- . Abbiamo già preso contatti con l’assessore regionale alle attività Produttive Guido Guidesi che convocherà al più presto l’azienda a un tavolo in Regione".