"Il tribunale ha condannato soltanto l’Inps"

"Deve versare la Naspi" al dipendente dimessosi dal panificio Tresoldi

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Bergamo -  Il panificio Tresoldi interviene per precisare meglio i contorni della vicenda del suo ex dipendente che recentemente si è visto assegnare dal tribunale di Bergamo l’indennità Naspi dall’Inps, dopo che il lavoratore aveva presentato le dimissioni dal famoso esercizio commerciale di Bergamo.

Il panificio tiene a precisare che "non corrisponde al vero che abbia imposto al lavoratore una riduzione di orario da 40 a 12 ore settimanali senza ricorrere alla cassa integrazione. Il dipendente in questione infatti ha usufruito di cassa integrazione piena per oltre 4 mesi, decorsi i quali sono stati rimodulati gli orari lavorativi". "La vicenda giudiziaria cita quali parte in causa solamente il dipendente e l’Inps e non anche Tresoldi, completamente estraneo ai fatti".

Nell’articolo, uscito sul nostro quotidiano sabato 23 luglio, si dà conto della vicenda giudiziaria tra l’ex dipendente, assistito dall’ufficio vertenze della Cgil, e l’Inps, il panificio Tresoldi non viene citato per quanto riguarda la diatriba in tribunale. Che, lo ribadiamo, ha riguardato solo l’ex lavoratore e l’Inps.

Come appare chiaro verso la fine del pezzo, quando si legge: "A ribaltate tutto e a dar ragione al lavoratore ci ha pensato il tribunale che ha condannato l’Inps a corrispondere l’indennità Naspi, oltre che al pagamento delle spese legali".