Treviglio, scoperti i furbetti del reddito di cittadinanza: tre richieste da defunti

Controlli effettuati dal Comune: richieste anche da chi è residente altrove

Richiesta del reddito di cittadinanza (Ansa)

Richiesta del reddito di cittadinanza (Ansa)

Treviglio (Bergamo), 8 novembre 2019 - Domande di ammissione al reddito di cittadinanza avanzate da persone che risultano defunte nei registri anagrafici comunali e da altre che non sono residenti a Treviglio: ecco due esempi, emersi nelle verifiche effettuate dagli uffici municipali nella fase di controllo delle richieste pervenute, resi noti ieri dal Comune. Questa segnalazione avviene dopo i controlli dei giorni scorsi svolti dalla Guardia di Finanza di Bergamo, che aveva identificato 12 persone residenti in provincia, nelle zone del Sebino e di Clusone, denunciandole con l’accusa di truffa per aver percepito in modo illecito il reddito. Nel dettaglio il Comune di Treviglio - che opera attraverso l’ufficio dell’assistenza sociale - ha scoperto che le richieste in tre casi sarebbero state avanzate da cittadini che in realtà risultano defunti per i registri municipali negli ultimi 4 mesi. Non solo: altri due cittadini richiedenti risultano non essere mai transitati nel territorio di Treviglio, dove dunque non hanno residenza. La residenza nel proprio Comune è uno degli elementi richiesti cui fare riferimento nella domanda di accesso alla RdC.

Il vicesindaco Pinuccia Zoccoli Prandina, che è anche assessore ai Servizi sociali, spiega in questo modo la situazuione: "I controlli sono un segnale di equità sociale. È stato fatto un pasticcio con il reddito di cittadinanza, negando ai Comuni la possibilità di sapere di nominativi e gli importi dei beneficiari. Appena abbiamo avuto le credenziali per l’accesso, abbiamo iniziato i controlli rilevando le prime discrepanze che opportunamente sono state segnalate all’InpsLa segnalazione però non può essere fatta sul portale perché la piattafoprma non ha ancora aperto la funzionalità per le persone decedute, trasferite o risultate non residenti". Ma ecco altri elementi di valutazione forniti ancora dal vicesindaco: "Le domande accettate per la misura del reddito per i residenti di Treviglio sono 276, di cui 77 le persone designate a un colloquio con i Servizi sociali. Le restanti 199 saranno convocate dal centro per l’impiego, scorporando gli anziani che percepiscono la pensione di cittadinanza (ovvero 67 anni)".

Infine quest’altra osservazione: "Sarà problematico far capire che l’obiettivo del reddito è quello di migliorare l’incontro fra domanda e offerta per l’inserimento lavorativo e la formazione, dando l’immediata disponibilità ad accettare un lavoro congruo: stabilire poi con certezza quando un’offerta è congrua e non può essere rifiutata sarà un’impresa titatica. Pochi utenti - commenta Zoccoli Prandina - capiscono che l’aiuto come sussidio in denaro si rivolge a chi è in momentanea difficoltà economica per poi, con il lavoro, tornare attivo nella società". Duro è anche il commento rilasciato dal sindaco Yuri Imeri sui dati riferiti: "Il rispetto delle regole è fondamentale e questa attività di controllo conferma la nostra attenzione al tema, che vale anche per case comunali, contributi, regolamenti. L’Inps farà la sue valutazuioni e noi continueremo i controlli".