REDAZIONE BERGAMO

Falso e peculato, l’ex curatore chiede di patteggiare

Stefano Ambrosini ha proposto una pena di 5 anni condizionata al dissequestro dei propri beni

Per Stefano Ambrosini la strada verso il patteggiamento è meno accidentata. Il commercialista radiato dall’albo, 59 anni, fino al 2017 uno stimato curatore fallimentare anche per il tribunale, è imputato per peculato, falso e autoriciclaggio. Per l’accusa avrebbe attinto denaro dai conti di sei società di cui era stato nominato curatore fallimentare. La vicenda, nel frattempo, si è colorita a partire dalla rocambolesca fuga in Tunisia, da dove è tornato sposato e dopo un anno di detenzione in uno dei peggiori carceri al mondo. Ieri in udienza preliminare (gup Alessia Solombrino) il giudice ha "incamerato" la richiesta di patteggiamento a 5 anni, avanzata dal difensore di Ambrosini, avvocato Carolina Manganiello, condizionata al dissequestro a dei beni dell’imputato. Per reati come il peculato il patteggiamento è ammesso solo se l’imputato risarcisce l’intera somma contestata, che nel suo caso sfiora un milione e mezzo di euro. Ambrosini ha messo sul piatto i beni che erano stati sequestrati a lui e all’ex fidanzata, ma ora emerge che varrebbero solo un milione e 100 mila euro. Altro non ha. Il gup ha rinviato la decisione al 13 febbraio. La volta scorsa il giudice aveva rinviato per dare tempo alla difesa di produrre nuovi documenti con le stime esatte della casa di Villa di Serio, da cui l’ex commercialista fuggì a settembre 2017, di 3 appartamenti a Caravaggio e alcuni box. F.D.