
Giù le mani dalla Corna Buca, una delle maggiori bellezze naturalistiche della Bergamasca, una caverna a 1.283 metri, di 50...
Giù le mani dalla Corna Buca, una delle maggiori bellezze naturalistiche della Bergamasca, una caverna a 1.283 metri, di 50 metri d’altezza e altrettanti di larghezza, con anfratti e cunicoli che ne fanno un affascinante luogo di avventura. È il grido d’allarme degli abitanti e dei villeggianti di Roncobello, in Val Brembana, dopo che si è sparsa la notizia che il Comune ha intenzione di illuminare la grotta nelle ore notturne. Per scongiurare quello che in molti hanno definito uno scempio, sono state raccolte 230 firme. E la petizione va avanti. "Corna Buca è un’ampia grotta visibile da quasi tutta la valle e illuminarla sarebbe uno scempio in ogni caso – la denuncia –. La montagna non va alterata in modo così forzato, nemmeno di notte. La grotta e tutto il gruppo di cime che la sovrasta sono ben visibili, basta uno spicchio di luna o una stellata. Illuminarla artificialmente è una alterazione forzata del paesaggio. Il progetto va fermato prima che siano spesi soldi inutili, che potranno essere utilizzati per altre iniziative di promozione turistica". L’illuminazione della Corna Buca fa parte del progetto Na.Tur.Arte, lanciato dai Comuni di Roncobello e Dossena, che prevede l’installazione di un sistema di illuminazione notturna della parete rocciosa, visibile dagli abitanti di Valnegra, Lenna e Piazza Brembana, oltreché dalle frazioni di Bordogna e Baresi.
Coinvolgerà un professionista dell’illuminazione paesaggistica, che si occuperà della scelta del colore e della temperatura della luce per mettere in evidenza la caverna. Per i progettisti è di "fondamentale importanza" il rispetto dell’ambiente e della fauna notturna, per cui saranno utilizzati dispositivi di controllo per ridurrre l’energia consumata quando non necessaria.
Michele Andreucci