Bergamo, Cardiologia tra le migliori 200 al mondo

Il prestigioso riconoscimento per il reparto dell'ospedale Papa Giovanni XXIII

Michele Senni

Michele Senni

Bergamo, 7 ottobre 2020 - A poche settimane dal traguardo storico dei mille trapianti di cuore in 35 anni, l’ospedale Papa Giovanni XXIII ottiene un altro prestigioso riconoscimento per la sua attività che tante lodi ha ricevuto durante l’emergenza sanitaria: la Cardiologia, una delle sue eccellenze, è stata inserita tra le migliori 200 del mondo nella prima edizione della classifica World’s Best Specialized Hospitals 2021, realizzata in collaborazione con la rivista statunitense Newsweek e con Statista, elaboratore di dati sul mercato e sui consumatori.

L’indagine, condotta tra maggio e luglio, mira a classificare le migliori strutture al mondo in sei campi medici, presentando i primi 200 ospedali in Cardiologia e in Oncologia e la top in Endocrinologia, Gastroenterologia, Ortopedia e Neurologia. Il campione interpellato era composto da oltre 40mila camici bianchi esperti, che hanno espresso una valutazione su tutti gli ospedali del mondo. I risultati dell’indagine sono stati poi convalidati da un comitato di rinomati esperti medici.

Sottolinea soddisfatto Michele Senni (nella foto), direttore della Cardiologia e del dipartimento cardiovascolare dell’Asst Papa Giovanni XXIII: «Siamo orgogliosi di questo riconoscimento che arriva da istituti accreditati e da colleghi esperti di rilievo internazionale. La classifica ci inserisce tra le migliori strutture mondiali e tra le prime dodici a livello nazionale, su un totale di circa 900 cardiologie esistenti. Se si escludono i centri universitari, siamo una delle due sole strutture che figurano nella graduatoria. Ma questa per noi è solo una tappa di un cammino. Lo proseguiremo consolidando i tre pilastri della nostra storia: qualità dell’attività clinica, ricerca e formazione. La nostra Cardiologia punta da sempre sull’innovazione in campo farmacologico, per assicurare le cure migliori e più aggiornate ai nostri pazienti».