Bergamo, 3.600 tonnellate di carburante di contrabbando: smantellata banda

Dieci le persone arrestate e 2,8 milioni di euro di imposte evase

Operazione Guardia di Finanza: carburante di contrabbando

Operazione Guardia di Finanza: carburante di contrabbando

Bergamo, 16 settembre 2020 - Maxi operazione della Guardia di Finanza di Bergamo: arrestate 10 persone accusate di associazione a delinquere. Si tratta di una presunta organizzazione criminale con base nella Bergamasca e ramificazioni in Germania e Polonia che importava illecitamente carburante in Italia.  L'opetazione riguarda oltre 3.600 tonnellate di prodotti petroliferi e 2,8 milioni di euro di imposte evase, corrispondenti al profitto del reato determinato dalle imposte sulla produzione e sui consumi e dalle accise evase, gravanti sul prodotto commercializzato illecitamente. 

Le indagini sono iniziate nel 2018: i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Bergamo, attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti, acquisizione di testimonianze, indagini finanziarie e l’approfondimento di segnalazioni per operazioni finanziarie sospette, hanno smascherato un’organizzazione criminale formata da 21 persone accusate, a vario titolo, di gestire il commercio in nero di rilevanti quantitativi di prodotti petroliferi introdotti di contrabbando in Italia.

Il "sistema criminale", come lo ha definito il gip nel suo provvedimento di arresto, è stato dettagliatamente ricostruito dai militari impegnati nelle indagini e "prevedeva l’acquisto del prodotto presso raffinerie in Polonia ad opera di alcuni sodali stabiliti in quel Paese, i quali avevano il compito di inviarlo in Germania, presso un deposito di cui l’organizzazione aveva la disponibilità". Dalla Baviera, dopo aver attraversato l’Austria, il carico giungeva attraverso il Brennero in Italia, all’interno di cisterne di pvc della capienza di 1000 litri, trasportate a bordo di tir telonati. All’arrivo presso un capannone, individuato in provincia di Milano, il prodotto veniva travasato in autocisterne per la successiva consegna a cura di autotrasportatori ai clienti finali, principalmente nel Sud Italia. Per i clienti stabiliti nelle regioni del Nord, invece, il prodotto veniva consegnato direttamente senza essere stoccato nel deposito milanese.

Talvolta il trasporto avveniva su rotaia mediante cisterne della capienza di 30.000 litri che, all’arrivo presso l’interporto di Melzo, venivano prelevati da tir in uso all’organizzazione per la successiva consegna. In tutti i casi, il prodotto petrolifero viaggiava scortato da documenti che ne descrivevano una diversa natura (principalmente detersivo e collanti) o addirittura senza alcun documento di trasporto. Per ridurre il rischio di eventuali controlli, le fasi di arrivo e consegna erano pressoché concomitanti ed il pagamento delle transazioni in contanti o mediante bonifici su conti esteri.

A finire in carcere a Bergamo un 54enne residente a Carobbio degli Angeli, ritenuto il capo e promotore dell’organizzazione, un 57enne di Gorlago, un 51enne  di Trezzano sul Naviglio con precedenti per ricettazione, truffa, associazione a delinquere per clonazione di carte di credito, un 62enne di Meda già indagato per bancarotta, frode fiscale, truffa, riciclaggio e falso in bilancio e un 34enne di Albairate, provincia di Milano. Tra le persone destinatarie del provvedimento di arresto anche 5 uomini di nazionalità polacca, per i quali è stata intrapresa la procedura di rintraccio.

Nel corso delle indagini, nonostante siano stati intercettati dai finanzieri diversi carichi, l’associazione ha cercato di volta in volta di rimodulare il suo modus operandi, per non interrompere l’illecito traffico. Tra i principali acquirenti figurano imprese operanti nel settore dei trasporti, aziende agricole, società dedite alla commercializzazione di prodotti petroliferi e distributori stradali.

Su autorizzazione dell’Autorità giudiziaria, oltre 195mila litri di carburante sottoposto a sequestro sono stati destinati ai Vigili del Fuoco di Bergamo, Milano e Lecco ed utilizzati per rifornire i mezzi di soccorso. Durante le perquisizioni sono stati messi i sigilli su 17 tir utilizzati per trasportare i prodotti petroliferi di contrabbando.