Bergamo – Prime perquisizioni e primi indagati per le risse tra ragazzi avvenute nelle scorse settimane nel centro di Bergamo. In particolare quella scoppiata in largo Porta Nuova, ai Propilei, il 20 agosto con oltre un centinaio di ragazzi coinvolti, nella maggior parte minori, tra i 14 e i 18 anni. Qualcuno di loro rimase anche ferito; nella mischia sono stati utilizzati bastoni e catene da bicicletta con lucchetto.
Le indagini della Squadra mobile della Questura di Bergamo hanno portato all’individuazione di 7 di loro, 3 sono maggiorenni e 4 minorenni, italiani di origini egiziane e senegalesi. Sarebbero tra i responsabili delle aggressioni avvenute in largo Porta Nuova e poi proseguite alla stazione ferroviaria. Sono quindi scattate le perquisizioni che hanno permesso di sequestrare oltre ad alcuni capi d’abbigliamento indossati dagli indagati nel corso delle risse, gli smartphone che gli stessi usavano per accordarsi e coordinarsi sfruttando le piattaforme social, elemento che è ritenuto una prova dell’effettiva partecipazione alle risse.
In corso accertamenti per individuare altri partecipanti e chiarire le dinamiche degli eventi. Tre episodi, la rissa del 20 agosto in centro, quella al Luna Park della Celadina, l’aggressione a un bagnino alle piscine comunali di Bergamo, che avevano fatto scattare l’allarme al punto che il prefetto, Giuseppe Forlenza, aveva convocato il Comitato per l’ordine e la sicurezza. Il raduno per la mega rissa di Porta Nuova sarebbe partito comunicando via Tik Tok e Telegram. Messaggi per organizzare la spedizione punitiva contro un gruppo di egiziani (pare che all’origine ci fosse una felpa rubata o un ragazzo bullizzato). Fatto sta che un folto gruppo di ragazzi era giunto in città con il treno da Zingonia, Verdello, Ponte San Pietro e Seriate. E fino alla sera aveva tenuto in scacco il centro.