A Bergamo in arrivo i primi profughi ucraini: "Offriamo le nostre case"

A Verdello e Calusco d’Adda approdano i gruppi partiti per paura dell’invasione. La Caritas diocesana ha lanciato un appello a tutte le famiglie bergamasche

Profughi ucraini in fuga dall'orrore della guerra

Profughi ucraini in fuga dall'orrore della guerra

Bergamo, 1 marzo 2022 -  La Caritas diocesana, che si sta occupando della macchina solidale dell’accoglienza, aveva annunciato che i primi sarebbero arrivati alla fine o all’inizio della settimana. La previsione è stata azzeccata in pieno. Sono infatti arrivati nella Bergamasca i primi profughi ucraini in fuga dalla loro patria in guerra con la Russia. Domenica mattina quattro persone sono arrivate a Verdello e una decina a Calusco d’Adda, tutte ospiti in famiglia. Ieri mattina, invece, poco dopo le 11, a Bergamo, al monastero Matris Domini delle suore di clausura, sono arrivate altre sei cittadini ucraini. Si tratta di una famiglia di quattro persone, padre, madre e due figli di 10 e 1 anno. Oltre a loro, sono ospiti del monastero anche i genitori della mamma dei due bambini. Il gruppo è arrivato nella mattinata di ieri all’aeroporto Il Caravaggio di Orio al Serio proveniente da Parigi, dove si trovava da qualche tempo nell’impossibilità di rientrare a Kiev, la capitale dell’Ucraina. Il monastero Matris Domini ha messo a disposizione alcune stanze, così come il Seminario di Bergamo, dove la Caritas ha ottenuto un’ala della struttura con 47 posti. "Siamo grati ai bergamaschi di questa ospitalità - ha sottolineato il capofamiglia dei profughi arrivati ieri mattina dalle suore di clausura -. In questo momento è impossibile vivere a Kiev. Speriamo solo che questa situazione cambi, la guerra deve finire". Nel frattempo la Caritas ha attivato una campagna di raccolta fondi online, disponibile sul sito della Caritas Bergamo. "Siamo pronti ad accogliere i profughi che stanno scappando - precisa il direttore della Caritas di Bergamo, don Roberto Trussardi -. Come prima cosa chiediamo alle comunità parrocchiali e alle loro famiglie di accogliere in modo diffuso i profughi. La speranza è che si facciano avanti famiglie residenti in città o nelle vicinanze, ci piacerebbe evitare di mandare queste famiglie di profughi nei piccoli Comuni, magari in montagna. Se riusciamo a trovare accoglienza in città, riusciamo anche ad integrare meglio le famiglie, andando incontro alle loro necessità". I profughi che verranno accolti in Seminario, resteranno lì solo per qualche giorno. Caritas Bergamo opera in sinergia con la Rete della pace, di cui fa parte il Comune di Bergamo e le parrocchie.