FABRIZIO CARCANO
Atalanta

Un anno fa il buco nero in cui spariva Ilicic: lo sloveno dal quasi ritiro al ritorno

L'Atalanta gli ha prolungato il contratto fino al 2024, ma a quasi 34 anni lo sloveno deve dimostrare di essere ancora un valido elemento

Josip Ilicic

Josip Ilicic

Bergamo - È trascorso un anno esatto da quando è iniziato il misterioso buco nero che ha risucchiato Josip Ilicic. Era il 14 luglio 2020 quando il fantasista sloveno improvvisamente scompariva dai radar.

Tre giorni prima aveva giocato (bene) nel rocambolesco pareggio in casa della Juventus, un 2-2 che andava stretto ad una Dea che sperava di ridurre le distanze dai bianconeri per una complicata rimonta tricolore. Tre giorni dopo il menù prevedeva un facile derby con il Brescia ormai inabissato verso la B. Il giorno precedente Ilicic è tra i convocati, ma allo stadio non c’è. Nessuna sorpresa, è quasi un’amichevole, tanto che finirà 6-2 e nel finale giocheranno dei 18enni, in tribuna stampa si pensa che il numero 72 sia a riposo perché non al meglio. Dopo il lockdown Ilicic era tornato dimagrito, in difficoltà fisica, tanto che Gasperini lo aveva lasciato fuori un paio di volte proprio per consentirgli di lavorare di più per recuperare atleticamente. Da quel 14 luglio però di Ilicic si perdono le tracce, coperto dalla privacy scompare nel nulla, solo una decina di giorni dopo si saprà che è rientrato a casa, in Slovenia, Tornerà al centro sportivo di Zingonia ai primi di settembre, protetto da un cordone invalicabile di affetto e riservatezza, ma posterà sui social una foto rassicurante, con le sue bimbe, sorridente, nei vicoli storici della Città Alta.

Poi il graduale ritorno in campo da ottobre, prestazioni poco convincenti, qualche lampo tra dicembre e gennaio: il gol decisivo ad Anfield Road contro il Liverpool, un paio di gare meravigliose come quella a San Siro contro il Milan, poco altro. Alla fine Ilicic mette insieme 7 gol in 38 partite complessive. Nella stagione precedente ne aveva segnati 21 fino al 10 marzo, la notte del suo apice, con il poker a Valencia. Poi la pandemia vissuta nella martoriata Bergamo, il lockdown, le notti delle sirene che suonano nelle strade deserte, dei mezzi militari che trasportano le bare che il cimitero cittadino non riesce a cremare. La verità sul buco nero che risucchia Ilicic non la conosce nessuno, il giocatore in un’intervista a gennaio confermerà di essere stato vicino al ritiro, ma di aver ritrovato il sorriso e la voglia di continuare a giocare.

Adesso, a 33 anni e mezzo, è ad un bivio: l’Atalanta si è adattata a fare a meno del suo talento, scoprendo le qualità di Ruslan Malinovskyi, dalle retrovie della panchina scalpita Aleksey Miranchuk, più giovane di sette anni. Una concorrenza agguerrita. L’Ilicic di un anno e mezzo fa se li mangerebbe, quello dell’ultima stagione no. Questo mese di luglio servirà per trovare delle risposte. L’Atalanta gli ha allungato il contratto fino al 2024 e vorrebbe tenerlo, ma lo sloveno, apparso sorridente nelle prime foto del raduno, deve dimostrare di poter essere ancora quello della notte di Valencia.