Crescita industriale frenata dai ritardi nel 5G

Se nelle politiche europee la digitalizzazione è uno dei filoni centrali del Recovery Fund, a livello nazionale risente ancora dell’incapacità delle imprese di fare sistema

Milano, 1 dicembre 2020 - Se nelle politiche europee la digitalizzazione è uno dei filoni centrali del Recovery Fund e delle altre iniziative per far ripartire gli Stati dopo la pandemia, a livello nazionale il tema della Rete risente ancora dell’incapacità delle imprese di fare sistema. Il tema dello sviluppo del 5G è indicativo di tale stallo. Secondo una ricerca dell’Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, la maggior parte delle aziende che può beneficiare del 5G mostra scarsa consapevolezza delle potenzialità. Solo un italiano su quattro degli utenti internet ha acquistato o ha intenzione di comprare uno smartphone che supporti lil 5G, il 34% ne sta valutando l’acquisto, mentre il 41% si dichiara non interessato. Fra gli acquirenti il 30% ha già comprato il device, il 13% sta per farlo, il 35% aspetta un’offerta interessante e il 22% attende di avere la copertura. Le opportunità offerte dal 5G per imprese, pubbliche amministrazioni e cittadini appaiono poco conosciute e regna un diffuso scetticismo. Solo il 24% delle aziende utilizzatrici dei servizi abilitati dal 5G e il 28% delle imprese Ict hanno conoscenza delle caratteristiche tecnologiche e delle potenzialità delle nuove reti. Le Ict sono più preparate, ma meno della metà ritiene di essere esperta del tema o ha già avviato iniziative. Ma «il 5G è una rivoluzione con tante possibilità di applicazione e potenziali benefici per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni», ricorda Marta Valsecchi, direttrice dell’Osservatorio 5G & Beyond.