Uva "non subì violenze", la difesa chiede l'assoluzione di carabinieri e agenti

L'uomo morì nel giugno del 2008 all'ospedale di Varese dopo aver trascorso parte della notte in caserma. Le arringhe proseguiranno l'11 marzo.

Giuseppe Uva

Giuseppe Uva

Varese, 12 febbraio 2016 - I due carabinieri e i sei poliziotti sotto processo a Varese per la morte dell'operaio Giuseppe Uva "vanno assolti" da tutte le accuse perché "hanno fatto solo il loro dovere" e non ci sono prove che l'uomo abbia subito violenze. E' la richiesta avanzata dai difensori di carabinieri e agenti che intervennero in loro supporto, accusati di omicidio preterintenzionale e altri reati.

Uva morì la mattina del 15 giugno del 2008 all'ospedale di Circolo di Varese, dove era stato ricoverato con trattamento sanitario obbligatorio dopo aver trascorso parte della notte nella caserma dei carabinieri che lo avevano bloccato mentre, ubriaco, spostava alcune transenne in via Dandolo. Nelle scorse udienze, anche il procuratore di Varese Daniela Borgonovo aveva chiesto l'assoluzione degli otto imputati. Secondo i familiari, parti civili nel processo, invece, Uva avrebbe subito violenze da parte delle forze dell'ordine. Il processo è stato rinviato al prossimo 11 marzo, quando proseguiranno le arringhe dei difensori.